Christine Lagarde bocciata dagli economisti per la sua cautela
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Sandro Iacometti 07 gennaio 2025 Qualcuno potrebbe dire che è divisiva. Che per un presidente della Bce non è proprio un vanto. Ma Christine Lagarde dovrà accontentarsi. Del resto, non capita così spesso che il capo della politica monetaria dell’Europa, per sua stessa ammissione, non riesca a vedere più in là del suo naso, sbagliando tutte le previsioni sull’inflazione, e mandi a picco le Borse all’indomani della più terrificante pandemia del dopoguerra dichiarando che non spetta alla Bce «ridurre gli spread» (12 marzo 2020, Piazza affari -17%). (Liberoquotidiano.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Un altro 43% ritiene che si stia muovendo con le giuste tempistiche, mentre nessuno pensa che si sia mossa in anticipo sui tagli.Un altro elemento di rilievo del sondaggio del quotidiano finanziario, è che ora la maggioranza degli economisti intervistati, il 58%, ritiene che le maggiori preoccupazioni tra i Paesi dell'area euro riguardino la Francia, mentre solo un 7% cita l'Italia. (Tiscali Notizie)
Si poteva e doveva fare di più. I quattro tagli dei tassi apportati tra giugno e dicembre dello scorso anno fanno storcere il naso agli economisti. Troppo poco e troppo lentamente secondo la maggioranza relativa degli esperti interpellati da un sondaggio condotto dal Financial Times; infatti ben il 46 per cento degli economisti interpellati ha ritenuto che la banca centrale europea sia “rimasta indietro rispetto alla curva e non è stata in linea con i fondamentali economici”. (Finanzaonline)
La corsa dell'inflazione, invece, è stata ben più rapida. L'istituto guidato da Christine Lagarde ha abbassato i tassi quattro volte da giugno 2024, passando dal 4% al 3%. (QuiFinanza)
Poco prima delle festività natalizie, la banca di Piazza Gae Aulenti ha attivato un ampio pacchetto di derivati per consolidare la sua partecipazione, portandola al 28%. Di questa, solo il 9,5% è rappresentato da azioni dirette, mentre il resto, pari al 18,5%, è stato acquisito tramite total return swap. (Il Giornale d'Italia)
E tutti guardano a due riunioni - quella del 30 gennaio e quella del 6 marzo - per portare il costo del denaro dall’attuale 3 al 2,5 per cento. Certezza o speranza che sia, gli analisti attendono a breve nuove mosse della Bce per tagliare i tassi d’interesse. (ilmessaggero.it)
È quanto emerge da un sondaggio effettuato dal quotidiano economico-finanziario britannico Financial Times (FT), che ha riguardato oltre 70 economisti, circa la metà dei quali ha puntato il dito contro le incertezze dell'istituto di Francoforte. (Corriere del Ticino)