Ue, Fitto è commissario Ue o italiano? (spoiler: Ue)
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(di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli) Roma-Bruxelles, 8 nov. – Nelle risposte scritte in vista dell’audizione il commissario designato Raffaele Fitto ha assicurato che se assumerà l’incarico si impegnerà con Valdis Dombrovskis, il lettone titolare dell’Economia, per far rispettare la scadenza del Pnrr al 2026, senza proroghe” (che vorrebbe l’Italia). E’ così che il commissario Fitto intende tutelare l’interesse dell’Italia in Europa?”, ha tuonato il M5s, dimenticando (come spesso accade a Roma) che il commissario italiano deve lavorare per l’Ue e non tutelare gli interessi dell’Italia, verso la quale al massimo può avere una “sensibilità” maggiore dei suoi colleghi. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altri giornali
Per la Commissione Ue più a destra della storia sono iniziati gli esami. Ieri gli eurodeputati delle commissioni parlamentari competenti per tema hanno esaminato i primi quattro candidati e proseguiranno da oggi a giovedì al ritmo di sei audizioni al giorno, poi di nuovo quattro venerdì. (il manifesto)
"Per quel che mi riguarda, Raffaele Fitto non deve essere vicepresidente della commissione Ue". Si è espresso così il leader dei socialisti francesi Raphael Glucksmann, che all'Ansa ha ribadito l'impossibilità del sostegno da parte del suo gruppo al candidato italiano di Fratelli d'Italia nell’audizione parlamentare che si terrà martedì 12 novembre. (Euronews Italiano)
(Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli) Roma-Bruxelles, 8 nov. E’ questa l’ipotesi che si fa strada nel Partito socialista europeo – in alleanza con i Verdi e i Liberali di Renew – in vista del “big tuesday”, come a Bruxelles hanno ribattezzato il 12 novembre, quando sono in programma le audizioni dei vice designati da Ursula von der Leyen. (Agenzia askanews)
Malta, Slovacchia, Grecia e Lussemburgo: i primi candidati auditi ieri — Glenn Micallef, Maroš Šefčovič, Apostolos Tzitzikostas e Christophe Hansen — sembrano già pronti a varcare la soglia dell’approvazione, grazie al sostegno dei grandi gruppi Ppe, S&D e Ecr. (LA NOTIZIA)
Questa la minaccia del leader dei socialisti francesi, Raphael Glucksmann (foto a sinistra), che ha dichiarato il no del suo gruppo alla vicepresidenza del ministro italiano. Ma cosa c'è dietro il muro di Glucksmann? Il socialista d'oltralpe, evidentemente condizionato anche dai riflessi di politica interna francese, torna su una tesi che sembrava ormai superata, e dice che Fitto non potrebbe ricoprire il ruolo di vicepresidente della commissione perché l'alleanza che ha sostenuto von der Leyen nel luglio scorso non includeva i conservatori di Ecr e «quindi non c'è motivo di dargli una vicepresidenza». (il Giornale)
Dopo essersi astenuta in Consiglio europeo sulla nomina della tedesca, e dopo che Fratelli d'Italia ha addirittura votato contro alla fiducia al Parlamento europeo, ora le cose sembrano essere cambiate e il tempo degli scontri sembra solo un ricordo lontano. (EuropaToday)