Petrelli, Camere penali: «Limiti agli strumenti d’indagine se ledono diritti fondamentali»

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«Tutte gli strumenti di ricerca della prova devono avere dei limiti, specialmente se interferiscono con i diritti fondamentali delle persone tutelati dalla costituzione, come quello della riservatezza delle comunicazioni» Francesco Petrelli, presidente delle Camere penali, non nutre dubbi sull’opportunità della nuova legge che circoscrive le intercettazioni a 45 giorni. Non pensa che questa norma, come hanno sostenuto autorevoli magistrati, metta a rischio indagini importanti e anche le garanzie di giustizia per i cittadini? «Le intercettazioni, come strumento di indagine, hanno raggiunto un livello di invasività e di pervasività talmente incontrollabile da esigere una nuova regolamentazione. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Si tratta di un solo articolo che fissa un limite temporale agli “ascolti”, prorogabile solo “nei casi in cui l’assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall’emergere di elementi specifici e concreti”. (Il Fatto Quotidiano)

Peggio della falce che cala sulle intercettazioni e rischia di vanificare una miriade di indagini, forse c’è solo il sigillo rivendicativo. (la Repubblica)

Nel giro di poche ore la maggioranza offre due volti simmetrici e opposti, sul versante giudiziario: mercoledì sera il sospirato via libera alla legge Zanettin sulle intercettazioni, che ne fissa in 45 giorni il limite di durata ordinario, ieri mattina lo spettacolo poco edificante offerto dall’intero centrodestra, governo incluso, sul carcere, con l’Aula disertata o quasi nel giorno in cui le opposizioni l’avevano convocata per affrontare il dramma del sovraffollamento e la tragedia, anzi la vergogna di Stato, dei suicidi dietro le sbarre. (Il Dubbio)

È infatti previsto che l’intercettazione possa essere richiesta solo se vi sono gravi indizi di reato, e se questa è indispensabile al fine della prosecuzione delle indagini. Roma, 21 mar. (Agenzia askanews)

«Disco verde» dell'Aula della Camera al cosiddetto ddl intercettazioni. Il testo, già approvato in prima lettura dal Senato il 9 ottobre 2024, ha avuto il via libera con 147 sì, 67 no e un astenuto e diventa in questo modo legge. (Corriere della Sera)

La legge Zanettin, pur sbandierata come riforma della privacy e del garantismo, appare come un testo ricco di contraddizioni e problematiche pratiche. Le proteste dei magistrati e la confusione normativa rischiano di indebolire ulteriormente la giustizia italiana, proprio in un momento in cui la capacità investigativa risulta cruciale per la sicurezza e la tutela dei cittadini. (Ottopagine)