Made in Italy, 23mila imprese prede dei dazi. Bce: "Le tariffe si mangiano lo 0,3% del Pil Ue"

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il Giornale ECONOMIA

Sono più di 23mila le imprese italiane «vulnerabili» sul fronte dell'export, e quindi a rischio, per le minacce di dazi imposti dagli Stati Uniti. La fotografia è stata scattata dall'Istat nel rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Si tratta di aziende concentrate geograficamente in pochi mercati di sbocco e su pochi prodotti, e che hanno una quota rilevante del proprio fatturato legato proprio alle esportazioni. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Le imprese italiane restano altamente dipendenti dall’estero, sia a livello di export che di import. E questo, in un momento di instabilità internazionale, non può che pesare sulla performance industriale: nel 2024 si è registrato un calo del 3,4% del fatturato dell’industria italiana. (Assinews)

Questo perché, rispetto al 2019, nel 2024 le vendite dei prodotti italiani verso gli Stati Uniti sono aumentate del 42,2% in particolare per i prodotti farmaceutici e i macchinari. A dipingere questo quadro è l'Istat nel Rapporto sulla competitività dei settori produttivi che sottolinea come tra i 27 paesi dell’Unione europea, l’Italia è tra quelli più esposti sui mercati extra Ue. (Italia Oggi)

Roma 21 marzo 2025 – “La convocazione del tavolo tecnico al Ministero dell’Economia e delle Finanze per affrontare la questione payback dispositivi medici rappresenta un passo importante da parte del Governo, che dimostra la volontà politica di risolvere un vulnus normativo in grado di danneggiare in modo irreversibile imprese, Servizio sanitario nazionale e cittadini. (Il Giornale d'Italia)

La combinazione di due anni di recessione in Germania e le politiche commerciali protezionistiche adottate dall’amministrazione americana, tra cui l’introduzione dei dazi, ha messo in luce una vulnerabilità inaspettata per molte aziende italiane. (Economy Magazine)

Le imprese italiane restano altamente dipendenti dall’estero, sia a livello di export che di import. E questo, in un momento di instabilità internazionale, non può che pesare sulla performance industriale: nel 2024 si registra un calo del 3,4% del fatturato dell’industria italiana. (Milano Finanza)

Le industrie più esposte si concentrano nel comparto manifatturiero, che include mezzi di trasporto, autoveicoli, articoli in pelle e macchinari. Il rischio non si limita ai dazi diretti, ma si estende agli effetti a catena sul commercio globale, amplificando le difficoltà per le aziende che dipendono fortemente dai mercati esteri (Associated Medias)