Femminicidio Cecchettin, Francesca: «Turetta era il mio migliore amico: ora non riesco a guardarlo»

Femminicidio Cecchettin, Francesca: «Turetta era il mio migliore amico: ora non riesco a guardarlo»
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Il Mattino di Padova INTERNO

Faceva parte della sua cerchia più ristretta di amicizie, Francesca Quintabà. «Filippo Turetta era il mio migliore amico e adesso non riesco nemmeno più a guardarlo. Quando lo vedo in televisione, cambio immediatamente canale, perché il solo suono della sua voce mi provoca rabbia, fastidio, dolore. Il processo lo sto seguendo poco: non per disinteresse, ma come forma di “autotutela”. E lo stesso … (Il Mattino di Padova)

Ne parlano anche altre testate

Una lista scritta di armi e attrezzi. Sei ore e mezza di interrogatorio bastano e avanzano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. (Fanpage.it)

Mi piaceva farlo ed era un’abitudine. Ci saranno almeno tra le 15 mila e le 20 mila foto nella galleria del mio cellulare». (Corriere della Sera)

Processo Turetta, faccia a faccia con l’assassino: il nostro sguardo sul Male

Filippo Turetta è reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin. «Il ricordo di certe emozioni è stato via via più chiaro anche studiando le carte, ascoltando i notiziari e riflettendo dentro di me», premette il 22enne di Torreglia nella prima delle 80 pagine scritte per un quarto a mano e per il resto a computer, così svelando di aver seguito in carcere a Montorio Veronese la copertura giornalistica dell’inchiesta giudiziaria e mostrando di voler confutare l’accusa di aver perseguitato la ragazza di Vigonovo, prima di ucciderla con 75 coltellate. (ilgazzettino.it)

Tra cui la più importante, che rivela l'ossessione per Giulia Cecchettin, la sua prima e unica ragazza: "Sul cellulare ho tra le 15 e le 20mila foto di lei. Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. (Il Giornale d'Italia)

Assistere al processo a Filippo Turetta non ci dice nulla in più di quanto già sappiamo sul male, su come si origina, su come si può perseguire. (La Stampa)