L'Italia e le spese militari: Trump farà pressione sul nostro governo?
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Natalizia e Mazziotti scrivono per l'Atlantic Council: la questione del 2% del Pil dedicato alla Difesa non può essere rimandata L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha riacceso le preoccupazioni tra gli alleati europei della Nato, Italia compresa, che temono un'accresciuta pressione per rispettare gli impegni di spesa militare. Già nel 2014, al vertice di Galles, gli alleati avevano promesso di destinare almeno il 2% del Pil alla difesa, ma l'Italia è rimasta ferma all'1,5% e rischia di subire critiche più aspre se questo tetto verrà alzato al 3%. (Adnkronos)
Ne parlano anche altre testate
La situazione nel conflitto in Ucraina sta cambiando "drasticamente" e la Russia si avvicina al raggiungimento dei suoi "obiettivi prioritari", ha detto il presidente Vladimir Putin nella sua conferenza stampa di fine anno, in cui si è detto pronto a “negoziati e compromessi” con Kiev. (la Repubblica)
Lo riferiscono fonti informate citate dal Financial Times. Donald Trump continuerà a fornire armi all'Ucraina, nonostante le minacce di tagliare gli aiuti durante la campagna elettorale. (Tuttosport)
A scriverlo è il Washington Post secondo il quale il leader della Federazione punta a realizzare un “grande accordo” con Donald Trump che ridisegnando il quadro della sicurezza europea “ lascerebbe l’Ucraina alla mercè del Cremlino, indebolirebbe la Nato e consoliderebbe il ruolo della Russia come potenza mondiale ”. (il Giornale)
Quando incontrerà il presidente eletto Trump, lei sarà il leader più debole al tavolo. "Lei ha fallito, oggi è un leader più debole rispetto a Trump", così il giornalista della Nbc News, Keir Simmons, al presidente della Russia Vladimir Putin nella conferenza di fine anno. (Il Giornale d'Italia)