Dopo un anno di guerra, siamo tutti peggiori (e non era facile)

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Today.it ESTERI

Dopo un anno di guerra, siamo tutti peggiori (e non era facile) Manifestazione contro Israele (foto LaPresse) Un anno fa, alla vigilia del 7 Ottobre, Israele e i Territori Occupati di Palestina vivevano il periodo di pace apparente più “stabile” della loro storia recente. Le virgolette ovviamente sono d’obbligo: era una pace fondata sul predominio brutale esercitato dal governo più di destra della storia d’Israele, su territori palestinesi governati in Cisgiordania dalla leadership inefficace e corrotta di Abu Mazen, e a Gaza controllati invece dalle leadership corrotta, fondamentalista ma a suo modo efficace di Hamas (Today.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Passato un anno dall'inizio della guerra, Israele "continuerà a combattere" finché gli ostaggi non torneranno a casa. E così Hamas, che promette di andare avanti con "una lunga e dolorosa battaglia di logoramento con il nemico". (Adnkronos)

Migliaia di terroristi di Hamas sciamano da Gaza: prendono d’assalto il festival Supernova, dove centinaia di ragazzi si sono ritrovati a ballare, i kibbutz al confine e le postazioni militari. Hamas ha appena annunciato l’inizio dell’operazione «Alluvione Al-Aqsa»: oltre 5.000 razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele (Corriere della Sera)

Anche Greta Thunberg era tra i partecipanti ad una manifestazione pro-Palestina e anti-Israele nei pressi della Südstern a Berlino. (la Repubblica)

7 ottobre, Meloni: «Ricordare e condannare. Pagina drammatica»

Nonostante i fiumi «Il 7 ottobre ha dimostrato cosa accadrebbe ai cittadini israeliani se non esistesse l'esercito, le sue forze di difesa, su quel territorio: se non ci fosse lo Stato di Israele con le forze armate, i cittadini israeliani verrebbero massacrati e stuprati. (Secolo d'Italia)

La postura dell’equilibrio. Che nasce dalla consapevolezza di quanto si giochino in quell’area strategica buona parte dei destini del mondo. (ilmessaggero.it)

La presenza che impone ai suoi ministri per la cerimonia di commemorazione dell’attacco di Hamas del 7 ottobre dà la misura di quanto Giorgia Meloni non voglia lasciare dubbi sulla posizione dell’esecutivo rispetto al massacro di Hamas. (Avvenire)