Usa 2024: + 27, Trump prepara partenza sprint, Biden grazia figlio
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Usa 2024 + 27 – Donald Trump ha fretta. Vuole che il suo secondo mandato abbia una partenza sprint: annuncia nomine a raffica e prepara una serie di decisioni shock da adottare il giorno dell’insediamento: dazi sull’import da Cina, Messico e Canada e misure per la deportazione dei migranti ‘illegali’. Vuole vedere subito attuato il suo programma e circondarsi di persone di fiducia. Invece, le ultime decisioni di Joe Biden offuscano l’immagine di una presidenza per molti versi positiva, anche se gli elettori non lo hanno riconosciuto, e suscitano perplessità e interrogativi. (Giampiero Gramaglia – Gp News)
Su altri giornali
Un errore giudiziario da correggere: così, nella mente di Joe Biden, va letto il perdono che da presidente ha decretato per suo figlio Hunter, poche settimane prima di lasciare la Casa Bianca. (L'HuffPost)
Lo ha scritto in un lungo comunicato diffuso domenica notte il presidente Usa uscente Joe Biden. Più volte Biden aveva assicurato che non avrebbe concesso la grazia a suo figlio, che è stato condannato lo scorso giugno per avere acquistato nel 2018 un’arma mentendo sull’uso di stupefacenti e che si è dichiarato colpevole in un altro processo per evasione fiscale. (Corriere della Sera)
– Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, ha definito la decisione del presidente uscente Joe Biden di perdonare suo figlio Hunter Biden, un “abuso e un errore giudiziario”.“Il perdono concesso da Joe a Hunter include gli ostaggi J-6, che sono stati imprigionati per anni? Che abuso e errore giudiziario!” ha affermato Trump su Truth Social. (Agenzia askanews)
Resta da capire se il successivo viaggio di Biden in Angola sia storico per il viaggio in sé o per la figura storica di “sostanza” che renderebbe storico pure una vacanza a Fregene. Tutto il mondo è paese, ma Joe Biden sta esagerando. (Il Fatto Quotidiano)
Quando Donald Trump ci sembra in difficoltà può contare su un aiuto che non gli mancherà mai, quello del Partito democratico. Trump era in difficoltà anche all'interno del suo stesso partito, per la cattiva qualità di alcune delle nomine annunciate. (Corriere TV)
È un potere che la costituzione americana garantisce al presidente in caso di reati federali, fatta eccezione per l’impeachment, ma non per le condanne statali, locali o civili: riceverlo non significa essere innocente, ma vedersi restituiti i diritti civili e — in caso di carcere — la libertà. (Corriere della Sera)