Non è vero che i giudici vogliono bloccare i rimpatri
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La provenienza di un richiedente asilo da un Paese considerato “sicuro” f a sì che la sua domanda di protezione internazionale sia esaminata con la cosiddetta “ procedura accelerata di frontiera”. Il 24 ottobre è entrato in vigore il decreto-legge con cui il governo ha riscritto la lista dei Paesi sicuri, prima contenuta in un decreto del Ministero degli Esteri. Ora i Paesi considerati sicuri sono 19 (prima erano 22) e tra questi ci sono Bangladesh ed Egitto, i Paesi di provenienza dei migranti portati in Albania il cui trattenimento non è stato convalidato dai giudici. (Pagella Politica)
La notizia riportata su altre testate
La novità è contenuta in un emendamento al decreto flussi presentato nella tarda serata di martedì dalla relatrice Sara Kelany (FdI). (Tiscali Notizie)
L’ordinanza formula quattro quesiti in merito alla compatibilità dell’ultimo provvedimento del Governo in materia di asilo con il diritto eurounitario. 158/2024), sollevando rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE. (Altalex)
Il provvedimento è stato preso dopo che il 18 ottobre il Tribunale di Roma non aveva convalidato il trattenimento dei primi 12 richiedenti asilo trasferiti in Albania ma non è stato sufficiente ad impedire che gli stessi giudici capitolini bloccassero e rispedissero in Italia anche il secondo gruppo da 8 migranti la scorsa settimana. (ilmessaggero.it)
E lo fa con un emendamento al decreto flussi e Paesi sicuri inserito nottetempo da Fratelli d’Italia nel decreto Flussi e paesi sicuri. La norma toglie la competenza sulla decisione di trattenimento dei migranti alle sezioni specializzate dei tribunali civili. (La Stampa)
Finché la barca non va (in Albania) (L'HuffPost)
La decisione riguarda i sette migranti, egiziani e bengalesi, che ora si trovano all'interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio a pochi chilometri da Tirana. La sezione immigrazione del Tribunale di Roma si è così pronunciata nel pomeriggio di oggi. (Corriere della Sera)