Cecilia Sala e la difficile trattativa tra Iran e Usa: quali strade per riportare a casa la giornalista

Cecilia Sala e la difficile trattativa tra Iran e Usa: quali strade per riportare a casa la giornalista
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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– La strada per riportare a casa Cecilia Sala, la giornalista arrestata in Iran, ma di fatto presa in ostaggio, con l'accusa di aver violato le leggi islamiche è molto stretta, piena di insidie e di ostacoli. È ormai accertato che la giornalista è stata ammanettata come ritorsione per l'arresto avvenuto tre giorni prima a Malpensa dell'ingegnere svizzero-iraniano Mohammad Najafabadi Abedini, su mandato della magistratura americana (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre fonti

Teheran vorrebbe in cambio la liberazione di Mohammad Abedini Najafabani, detenuto in Italia e su cui pende una richiesta di estradizione degli Stati Uniti. Ma un'eventuale scarcerazione avrebbe delle ricadute sui rapporti con gli Usa. (Fanpage.it)

Ne sappiamo poco, ed è uno di quei casi che ci ricorda – ma non dovremmo dimenticarcene mai, noi che ci campiamo – che le parole vanno pesate, contate e dosate, anche e soprattutto perché per la sua liberazione serve una trattativa con l’Iran. (Today.it)

Facendo seguito all’angoscia manifestata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio di fine anno destinato ai cittadini, ieri il ministero degli Esteri ha affidato con questo spirito all’ambasciatrice d’Italia a Teheran, Paola Amadei, il compito di avanzare un’ulteriore richiesta formale al governo iraniano. (ilmessaggero.it)

Sergio Mattarella: "Siamo vicini a Cecilia Sala. Il suo caso ci ricorda quanto vale la libera informazione"

Cecilia Sala passa la notte di fine anno nel carcere di Evin, a Teheran, ma il suo nome sarà pronunciato nelle piazze di tutta Italia. Tre telefonate alla madre e al compagno, il giornalista del Post Daniele Raineri. (L'HuffPost)

L’accusa non è ancora stata circostanziata, ma gli Stati Uniti hanno esplicitamente accusato Teheran di utilizzare il fermo di Sala come «leva politica» di ricatto, legando il suo arresto a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia il 16 dicembre su richiesta degli Usa perché sospettato di aver fornito droni a gruppi terroristici che hanno nel mirino cittadini occidentali. (Il Sole 24 ORE)

Sergio Mattarella: "Siamo vicini a Cecilia Sala. Il suo caso ci ricorda quanto vale la libera informazione" (La Stampa)