Spalletti: "Sono tanti gli israeliani che non vogliono la guerra, questa cosa deve finire"

Spalletti: Sono tanti gli israeliani che non vogliono la guerra, questa cosa deve finire
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In occasione della sfida di Nations League tra Italia e Israele in programma al Bluenergy Stadium di Udine nella serata di lunedì 13 ottobre, il commissario tecnico azzurro Luciano Spalletti, ai microfoni del Tg1, ha manifestato il proprio punto di vista sulla questione. LE PAROLE DI SPALLETTI - “Si va a giocare la partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più, perchè io penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una cosa che deve finire”, queste le parole del CT della Nazionale italiana (Calciomercato.com)

Su altri giornali

Nel pieno rispetto di quanto prescritto dalla determinazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, è terminata oggi a mezzogiorno la vendita dei biglietti per Italia-Israele, quarta partita del girone della UEFA Nations League (Tutto Juve)

L’occasione è ghiotta, inutile nasconderselo. (Monza-News)

Luciano Spalletti, come tutto il mondo calcistico e non, vuole dire stop alla guerra in Israele per abbracciare la pace. (CalcioNapoli24)

Spalletti: “Molti israeliani sono contro la guerra, convinciamone altri”

Italia vs Israele La partita della quarta giornata del gruppo B della Lega A di Uefa Nations League, si disputerà lunedì 14 ottobre al Bluenergy Stadium di Udine. Così il ct dell'Italia, Luciano Spalletti, al Tg1 alla vigilia del match di Nations League con Israele. (leggo.it)

Poi il pensiero sulla guerra e i problemi di ordine pubblico a Udine: "Credo che anche molti israeliani non vogliano il conflitto, è una situazione che deve finire" (Fanpage.it)

Così Luciano Spalletti al Tg1 da Coverciano, prima della partenza per Udine, sulla partita di Nations League Italia-Israele di domani sera allo stadio Friuli, che arriva a poco più di un mese di distanza dalla gara di andata, giocata in campo neutro a Budapest. (la Repubblica)