Gilles Kepel, controcorrente: "I segnali sono tanti, i pasdaran iraniani si sono venduti Nasrallah"

Gilles Kepel, controcorrente: I segnali sono tanti, i pasdaran iraniani si sono venduti Nasrallah
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L'HuffPost ESTERI

“L'uccisione di Nasrallah è un evento di portata enorme, che può portare a uno sconvolgimento dell'intero Medio Oriente” osserva Gilles Kepel, tra i più importanti studiosi occidentali del mondo arabo, autore di “Olocausti”, in una intervista a Repubblica. “Siamo all'alba di un cambio di paradigma" dice dopo l'ucci… (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

«La resistenza non si indebolisce con il martirio del suo leader, ma rimane saldamente radicata nei cuori e nelle menti, perché i grandi leader costruiscono nella loro vita la dottrina della lotta e se ne vanno lasciando dietro di sé un sistema intellettuale e un approccio pratico alla resistenza e all'onore. (Corriere della Sera)

Con la conferma di Hezbollah la morte di Hassan Nasrallah – rimasto ucciso nel raid israeliano su Beirut – diventa un punto fermo da cui ripartire. (Secolo d'Italia)

Riescono a penetrare metri di cemento con un’onda d’urto che inghiotte tutto ciò che si trova nel loro raggio. Nel raid aereo di Tel Aviv su Beirut, con ogni probabilità molte delle 80 bombe sganciate dagli F15 erano proprio del tipo anti-bunker, anche se non è mai stata data una conferma ufficiale da parte delle forze armate di Tel Aviv. (Il Fatto Quotidiano)

L'operazione di terra è (ormai) inevitabile: estesa a tutto il Libano e chiusa entro ottobre

Le due fonti hanno detto che il suo corpo non presentava ferite dirette e che sembrava che la causa della morte fosse un trauma contundente dovuto alla forza dell'esplosione. Lo hanno rivelato all’agenzia Reuters una fonte medica e una fonte della sicurezza. (Liberoquotidiano.it)

La morte del leader e co-fondatore di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano venerdì 27 settembre dalle Forze armate israeliane, apre scenari imprevedibili per la regione del Medio Oriente (infodifesa.it)

Il primo era l'imperdibile opportunità offerta dalla scoperta del bunker utilizzato dal Segretario Generale in quel di Beirut. (il Giornale)