Quale svolta per l’Unione Europea nel 2025?
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Il 2025 che si sta avviando chiuderà un quarto di secolo che ha sconvolto la mappa mondiale e si apre con la speranza di tempi nuovi, invocati anche da un Giubileo declinato nel segno della speranza. Il quarto di secolo che abbiamo alle spalle non era cominciato bene nel 2001 con l’attacco terrorista alle Torri gemelle a New York, dando fuoco alla miccia di molteplici conflitti in Medio Oriente che durano tuttora con il rischio di aggravarsi ancora. (La Fedeltà)
Ne parlano anche altre fonti
Prima di tutto, desidero augurare ai lettori e alle lettrici della Newsletter ASviS un buon 2025. Sono auguri di cui avremo bisogno, visto che anche quello appena iniziato non appare un anno facile, come non lo è stato quello passato. (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)
Il 2025 si apre per l'Unione Europea con la presidenza di turno della Polonia che tramite il primo ministro Donald Tusk ha espresso la volontà di mettere la difesa e la sicurezza al centro del proprio mandato, sostenendo gli sforzi della Commissione Europea di Ursula von der Leyen di alimentare pesantemente il riarmo del blocco. (Inside Over)
La pressione espansionista di Russia e Cina, due potenze imperialiste decise a dilagare in ogni continente (Putin s’è già installato in Libia, a 100 km dalle nostre coste). Un’altra guerra che incombe sul Mediterraneo. (L'Eco di Bergamo)
Molto spesso, nulla è ciò che appare, soprattutto quando si parla di temi così fondamentali e vitali come quello della pace e dell’equilibrio geopolitico. (L'Opinione)
Mentre Donald Trump si prepara a tornare trionfalmente alla Casa Bianca, gli alleati americani in Europa si svegliano di fronte a una realtà sgradevole. (Scenari Economici)
Il 2025 si presenta come un anno altamente problematico in termini sia geopolitici che economico-sociali. (Il Sole 24 ORE)