I numeri impressionanti della stagione di Jannik Sinner: nessuno ci è mai riuscito

I numeri impressionanti della stagione di Jannik Sinner: nessuno ci è mai riuscito
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In un anno da quasi imbattibile, un altro primato da non credere. I numeri del 2024 di Jannik Sinner sono quelli di un alieno: otto tornei vinti, primi due Slam nel proprio palmares, il successo di pochi giorni fa alle Atp Finals, testa del ranking conquistata sei mesi fa e un bilancio complessivo di 73 vittorie su 79 match disputati. ADVERTISEMENT Il 23enne azzurro ha definitivamente completato la maturazione iniziata già l’anno scorso, diventando un tennista completo che non sembra quasi avere rivali e destinato a dominare a lungo il circuito insieme a Carlos Alcaraz (Tennis World Italia)

Su altri giornali

Si guarda in giro mentre coriandoli blu gli fluttuano attorno, cadendo lentamente. Il pubblico invoca il suo nome, un gesto d’affetto dagli italiani per un italiano, sommerso da un amore degno di pochi. (MOW)

Ma a far parlare i più attenti (o “pignoli”), oltre alla straordinaria performance dell’altoatesino, è stata anche la comparsa in tribuna di Ion Tiriac, ex tennista romeno e ora miliardario, con un cappello con ben visibile lo slogan “Make America Great Again”. (MOW)

Jannik Sinner è forte, fortissimo. Bravo, bravissimo. Di più: «Ingiocabile», come dice l’ex mito azzurro e oggi commentatore tv Adriano Panatta. Nel senso che per batterlo ci vorrebbe un extraterreste, sempre che nelle altre galassie si giochi a tennis. (Avvenire)

Sinner e le parole sui genitori dopo la vittoria delle Atp Finals: «Vengono prima di ogni trofeo»

Il nuovo maestro del tennis si chiama Jannik Sinner. Con la vittoria contro l’americano Taylor Fritz (6-4; 6-4), l’altoatesino ha trionfato per la prima volta alle Atp Finals riscattando la sconfitta subita l’anno scorso contro Novak Djokovic. (Forbes Italia)

Il difensore giallorosso ha trovato poco spazio con la squadra capitolina in questa prima parte di stagione (Sport Mediaset)

Ha ballato come nessun altro, quest’anno, Jannik Sinner, e adesso se ne sta lì con la coppa accanto, giura di essere felice («Lo sono, lo sono») ma lo dimostra a modo suo; degli otto furibondi giorni di Torino, compendio di dodici mesi mai noiosi, rimangono un coriandolo nei capelli e la gioia di aver riunito la famiglia intorno a sé. (Corriere della Sera)