Tre miliardi riassegnati al Ponte sullo Stretto, opposizioni in rivolta

Tre miliardi riassegnati al Ponte sullo Stretto, opposizioni in rivolta
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BlogSicilia.it INTERNO

Il governo ha riassegnato tre miliardi di euro per il finanziamento del ponte sullo Stretto di Messina, una decisione che ha catalizzato le attenzioni sia politiche che pubbliche. Questi fondi provengono dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, precedentemente destinati ad altre infrastrutture nel Sud Italia. Questa mossa, fortemente sostenuta dalla Lega e dal suo leader Matteo Salvini, ha suscitato immediate reazioni contrarie dalle opposizioni, che vedono in questo atto un danno per le regioni meridionali. (BlogSicilia.it)

Ne parlano anche altri giornali

“È solo una questione ideologica, altrimenti non si spiega come si possa parlare di ‘scippo delle risorse per il Sud’ per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Forse i No Ponte pensano che l’opera si faccia in Valle d’Aosta? Non credo e, quindi, probabilmente sono in malafede. (Telemia)

Palermo punta sulla Blu Economy: il mare come risorsa di sviluppo (Economia Sicilia)

Un assist confezionato da Palazzo Chigi, che ha convocato d’urgenza il Comitato per la programmazione economica e lo sviluppo sost… ROMA — Un «saccheggio» del Sud per accontentare Matteo Salvini. (la Repubblica)

Il Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro si libera del Ponte sullo Stretto

Salvini precisa che il MIT ha scelto di concentrare le risorse su due opere strategiche: il Ponte sullo Stretto di Messina e la SS 106 Jonica, entrambe caratterizzate da una progettazione avanzata e cronoprogrammi maturi. (Telemia)

MESSINA. Destinare i fondi previsti per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina a favore di opere per il territorio siciliano e calabrese: sono gli emendamenti alla finanziaria proposti dai deputati di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Marco Grimaldi per stornare fondi dal ponte e impegnarli in altre opere. (Lettera Emme)

Secondo quanto reso noto dalla locale port authority il progetto originario del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria individuava Gioia Tauro come porto di stoccaggio dei conci prefabbricati e delle bobine dei cavi per la costruzione del Ponte e avrebbe costituito una sensibile interferenza con l'operatività portuale, dovuta all’ormeggio delle navi che trasportavano tali materiali presso l’accosto “alti fondali” della banchina di levante in concessione a Mct e la interruzione della continuità logistica dovuta al passaggio di tali materiali verso aree retrostanti non in concessione. (shippingitaly.it)