Esplosione di Calenzano, la Procura: «Lavori durante lo scarico di carburante, c'è stata una chiara inosservanza delle procedure»

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Corriere della Sera INTERNO

Dal nostro inviatoCALENZANO (FIRENZE) Nel sito di stoccaggio Eni di Calenzano «proprio mentre almeno 4/5 autocisterne di aziende esterne stavano eseguendo operazioni di carico del carburante» (una «fase lavorativa» che richiede «rigorosissime linee guida da seguire») erano in corso, contemporaneamente, lavori di manutenzione. Ed è proprio su questi lavori che la Procura di Prato, diretta da Luca Tescaroli, sta concentrando l'attenzione per cercare di capire cosa possa aver causato la devastante deflagrazione che, lo scorso lunedì 9 dicembre, ha causato la morte di cinque operai e il ferimento, grave, di altri tre. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

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Al momento dell’esplosione nel deposito dell’Eni di Calenzano, lunedì mattina, sotto la pensilina di carico carburanti non c’erano solo gli autisti delle autobotti che facevano rifornimento ma c’era anche una squadra di sei persone impegnata in un’attività di manutenzione. (Corriere Fiorentino)

– All’angolo dell’ingresso dello stabilimento Eni di Calenzano, c’è un fratello che vuole uscire da questo strazio. Pretende di posare una mano su quel legno che custodisce carne della sua carne. (LA NAZIONE)

Il sindaco Carovani: «Il deposito va spostato, è incompatibile»

Potrebbe essere questa la causa della fuoriuscita di carburante che ha scatenato la tremenda esplosione al deposito Eni di Calenzano, una tragedia che ha causato 5 morti e 26 feriti, di cui tre ancora in gravi condizioni. (LA NAZIONE)

Il sindaco di Calenzano: "Dobbiamo aprire una riflessione" (LA NAZIONE)

Butta il sasso nello stagno Giuseppe Carovani, che di Calenzano è stato il sindaco (diessino) dal 1999 al 2009, e che l’anno scorso è tornato alla guida dell’amministrazione comunale con un’alleanza di sinistra, battendo la candidata del Pd. (il manifesto)