Libano, i bambini e i migranti intrappolati nel conflitto

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ESTERI

In Libano, la situazione dei bambini e dei migranti africani è drammatica. Defence for Children International (DCI), un'organizzazione impegnata nella difesa dei diritti dei bambini, ha espresso solidarietà con la sua sezione libanese, che da oltre un decennio lavora per proteggere i diritti dei minori nel paese. I conflitti armati, che continuano a devastare la regione, infliggono danni profondi ai bambini, costretti a vivere in condizioni di estrema precarietà.

A Rmeich, un villaggio cristiano situato a ridosso della Linea Blu, a soli due chilometri da Israele, la popolazione civile, composta da circa 6.000 persone, resiste nonostante le difficoltà. Le strade che collegano il villaggio a Beirut e Tiro sono esposte al fuoco, rendendo pericolosi gli spostamenti. Recentemente, un convoglio di carburante, scortato dall'esercito libanese e protetto dalle forze UNIFIL, è riuscito a raggiungere il villaggio, portando un po' di sollievo agli abitanti.

Nel contesto di un anno segnato da violenze e tensioni crescenti, con il massacro di cittadini israeliani perpetrato da Hamas e le conseguenti reazioni militari, le reti diplomatiche, già fragili, sembrano essersi ulteriormente disgregate. Gli attacchi dei soldati israeliani contro le postazioni UNIFIL in Libano testimoniano il deterioramento della situazione, mentre i civili continuano a soffrire.

I migranti africani, provenienti principalmente da Etiopia e Sierra Leone, si trovano bloccati in Libano, senza possibilità di lasciare Beirut senza il permesso dei loro datori di lavoro. Questi migranti, alla disperata ricerca di cibo, riparo e protezione, sono intrappolati in un paese devastato dai raid israeliani contro Hezbollah