Cambio d’uso e Decreto Salva Casa: perché nei centri storici serve ancora il permesso di costruire?
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Il cambio di destinazione d’uso con opere resta subordinato al permesso di costruire, specialmente nei centri storici. Anche il decreto Salva Casa non elimina i vincoli urbanistici legati alla tutela del patrimonio edilizio. Per cambiare la destinazione d’uso di un’abitazione in centro storico e trasformarla in una struttura ricettiva, previa realizzazione di opere edilizie, è necessario il permesso di costruire, e questo anche se si applicassero le modifiche al Testo unico edilizia introdotte dal Decreto Salva Casa, che non trovano applicazione in questi casi. (Immobiliare.it)
Ne parlano anche altri giornali
Al Charlie Hotel una due giorni di confronto ed aggiornamento. Martedì 3 e mercoledì 4 dicembre l’intera categoria dei Geometri si riunisce a Pesaro alla presenza del Consiglio Nazionale e del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Previdenza ed Assistenza. (Vivere Pesaro)
Ma delle 20 totali, solo 4 Regioni si sono espresse fornendo un aiuto ai professionisti ed ai cittadini interessati al “mini condono edilizio”: Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia. L'Ance ha predisposto un Dossier di facile consultazione per conoscere nel dettaglio come le Regioni hanno recepito la sanatoria edilizia 2024 (Rinnovabili)
Nuovi chiarimenti nella sentenza 1736/2024 del Tar Salerno, inerente il ricorso contro l’ordinanza di demolizione di alcune opere abusive e il respingimento della richiesta di accertamento di conformità parziale per alcune delle opere. (BibLus)
Ultimo Aggiornamento: 03/12/2024 Il Consiglio di Stato respinge la sanatoria per un sottotetto innalzato, chiarendo che il “Salva casa” non si applica retroattivamente e rafforzando l’importanza delle norme urbanistiche locali. (Edilizia.com)
Del decreto Salva-Casa si è scritto e detto molto, anche a partire da prima della sua pubblicazione, inizialmente avvenuta a maggio 2024: i motivi di queste grandi discussioni è relativo anche e soprattutto al fatto che, pur non essendo stata intaccata la struttura generale della normativa del testo unico dell’edilizia DPR 380/01, le innovazioni apportate da questa legge hanno riguardato in modo diretto le procedure amministrative per l’ottenimento dei titoli edilizi in accertamento di conformità, introducendo dunque delle novità rilevanti non solo nelle possibilità di addivenire ad uno stato legittimo in caso di difformità, ma anche nella procedura stessa. (Ediltecnico.it - il quotidiano online per professionisti tecnici)
Per altro, l’applicazione delle novità normative, in alcuni casi, si sta dimostrando non priva di criticità, che possono essere superate anche mediante la revisione degli standard di certificazione dei modelli Cila, Scia e Permesso di costruire, allo scopo di uniformare le procedure ed evitare dubbi interpretativi sulle norme. (La Gazzetta del Mezzogiorno)