“Ma vatti a bere l’acqua del fiume Oreto”, quando una disgustosa imprecazione diventa la speranza contro la grande sete

14/10/2024 INTERNO

“Ma vatti a bere l’acqua del fiume Oreto”. Fra le numerose e fantasiose alternative al “vaffa”, questa imprecazione che circolava a Palermo negli anni Ottanta, era forse la più disgustosa. Perché l’Oreto, il fiume della città (escludendo quelli ormai interrati) da generazioni è una fogna a cielo aperto. Talmente ributtante che i registi Ciprì e Maresco lo trasformarono nel fonte battesimale della loro Palermo infelicissima. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

PALERMO – Mese per mese, la situazione in Sicilia si fa sempre più drammatica: l’acqua negli invasi è sempre meno e le piogge così rare che è difficile pensare che si possa in qualche modo recuperare la situazione di per sé già allarmante oggi. (Quotidiano di Sicilia)

Tra Enna e Caltanissetta, si susseguono manifestazioni e prese di posizione. Una manifestazione organizzata per chiedere al governo regionale interventi immediati e concreti sui problemi della Sicilia e dei siciliani. (Giornale di Sicilia)

La siccità in Sicilia sta prosciugando gli invasi e così gli uccelli fanno razzia dei pesci approfittando della superfice dell’acqua che si è drammaticamente abbassata. Il lago di Piana degli Albanesi è stato preso d’assalto dai gabbiani. (La Repubblica)

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Roma, 17 ott. Lo scrive su X Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.“Siamo al collasso e i governi dormono. (Agenzia askanews)

"La grave siccità della Sicilia Sconta un ritardo nella programmazione e nella manutenzione delle Infrastrutture e degli interventi certamente pluridecennale". Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, rispondendo in Aula alla Camera dei deputati ad un'interrogazione sulle iniziative in relazione alla crisi idrica in Sicilia. (il Giornale)