Giorgetti a Pontida: "Sono figlio di un pescatore, so distinguere chi può fare sacrifici e chi no"

Giorgetti a Pontida: Sono figlio di un pescatore, so distinguere chi può fare sacrifici e chi no
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il Giornale INTERNO

"Oggi il ministro dell'Economia e delle finanze non è un banchiere, è un figlio di un pescatore e di un'operaia tessile. So distinguere chi può fare sacrifici e chi non li può fare" così il ministro Giorgetti, intervenendo dal palco di Pontida. Courtesy: Youtube Salvini (Alexander Jakhnagiev) (il Giornale)

La notizia riportata su altri giornali

Quindi non erano «voci dal sen fuggite» ma dichiarazioni volute e politicamente esplosive benché rivelatrici di una cosa che sanno tutti: i soldi non ci sono, il deficit non si può più fare, anzi bisogna diminuirlo, e per affrontare le spese e mantenere almeno in parte le promesse elettorali - che significa trovare altri dieci miliardi come minimo - qualche tassa va messa o aumentata. (L'Eco di Bergamo)

Quella del 2024 forse resterà negli annali per essere stata la più disertata di sempre dalla base, o da quel che ne resta: mezzo pratone fangoso vuoto, triste effetto scenico nonostante l’accorgimento di avvicinare i gazebo regionali e rendere più piccolo e quindi più riempibile … (la Repubblica)

Applausi. Il pop… (la Repubblica)

Fasano (Banca Etica): «Ecco dove sbaglia Giorgetti»

Giancarlo Giorgetti sta messo un po’ così, ultimamente: perso tra i doveri di tecnico e gli obblighi da “tendone”. Nelle tradizione circense è in uso infatti aprire e/o chiosare ogni spettacolo con la “Promenade”. (AlessioPorcu.it)

«Arrivo qua come quello famoso perché vuole aumentare le tasse. So distinguere chi fa sacrifici e chi li può fare». (ilmattino.it)

Anna Fasano commenta così l’annuncio del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, di voler tassare gli extraprofitti di banche, aziende della difesa ed energetiche nella imminente legge di Bilancio, appunto invocato l’articolo 53 della Costituzione, laddove recita che «tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». (Vita)