Atreju, il gran finale. Meloni: noi saldi al governo: "E in Albania funzionerà"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"Arriveremo compatti a fine legislatura". La promessa di Giorgia Meloni di fronte alla platea della kermesse romana di Atreju dice tutto di come la premier intenda la propria e collettiva "missione" di leader di partito, di coalizione e di governo. Rivendicando l’operato di governo, all’insegna di un’acredine rosicona rispetto all’opposizione da lei stessa ben interpretata, la presidente del consiglio sciorina e rinfaccia successi a tutto tondo a vantaggio del paese rispetto alle previsioni e le obiezioni dei "gufi" delle opposizioni, citati per nome: il leader della Cgil Maurizio Landini, la segretaria Pd Elly Schlein, il padre dell’Ulivo Romano Prodi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri giornali
Giorgia Meloni con un discorso che galvanizza la platea di Atreju, a Roma, a conclusione della festa che si tiene da quando lei giovanissima e l’attuale vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, esponenti di una nuova generazione di destra, la lanciarono da Colle Oppio, invita la maggioranza di governo a stringere i bulloni. (Start Magazine)
Quantu... (La Verità)
La statista orgogliosa da un lato, l'underdog rabbioso dall'altro. Alla festa "Atreju" di Fratelli d'Italia al Circo Massimo, tra la sua gente che la acclama come fa da anni, la presidente del Consiglio rivendica i risultati del suo governo - "La via italiana" è lo sloga… (L'HuffPost)
Qui il servizio di Virginia Piccolillo. Ad aprire la mattinata, alle ore 10, gli interventi di Marco Marsilio (Presidente Regione Abruzzo), Antonella Sberna (Vicepresidente Parlamento europeo), Carlo Fidanza (Capo Delegazione Fdi al Parlamento Europeo), Nicola Procaccini (Co-Presidente del Gruppo Ecr al Parlamento europeo), Mateusz Morawiecki (Già Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Polonia). (Corriere Roma)
“Una coalizione politica si basa sulle fondamenta della lealtà, dell’amicizia e sulla difesa dei valori comuni”, ha affermato il vicepremier. (Agenda Politica)
Il 2025 sarà l’anno delle riforme. Difficile demonizzare la festa di Atreju, davvero difficile rintracciare tra le casette di legno dove si beve birra e si vendono ciambelle e panini i segni dell’incombente pericolo “fascista” tanto caro ai cultori dell’apocalittismo mediatico. (Liberoquotidiano.it)