Manovra: P. Chigi, 'mandato a Giorgetti, valutare copertura modifiche condivise'
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"Alla riunione, i leader hanno dato mandato al Ministro Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutte le forze politiche della maggioranza, in particolare relative alle forze dell'ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi". E' quanto si legge in una nota di palazzo Chigi sul vertice dei leader di governo sulla manovra. (Civonline)
Su altre fonti
È quanto ha fatto sapere Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza sulla legge di bilancio a cui hanno partecipato Giorgia Meloni, i vicepresidenti Tajani e Salvini, il leader di Noi Moderati Lupi e Giorgetti. (LA STAMPA Finanza)
Un nugolo di cronisti è in attesa davanti a Palazzo Chigi. Vista la giornata fredda, lo staff della premier fa aprire la sala stampa. (La Stampa)
La frase chiave è stata una: «Sfrondare i 220 emendamenti». Un vertice di maggioranza blindato, tenuto lontano da Palazzo Chigi e che è durato diverse ore. (il Giornale)
Si svolgerà intorno alle 18 il vertice di maggioranza sulla legge di Bilancio e sulle altre questioni aperte nel centrodestra. Il tema principale, e questo spiega la presenza anche di Giorgetti, è quello della manovra con i 220 emendamenti “super segnalati” dai partiti che nei prossimi giorni saranno messi ai voti. (Corriere della Sera)
Al tavolo erano presenti i principali leader della coalizione, tra cui Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il vertice di maggioranza sulla Legge di Bilancio, convocato da Giorgia Meloni, ha messo al centro dell’agenda politica temi caldi come le forze dell’ordine, le politiche sociali e il sostegno al mondo produttivo. (QuiFinanza)
Un vertice in cui, hanno spiegato fonti ti Palazzo Chigi, c’è stata «una piena condivisione di vedute». Tre ore di vertice di maggioranza sulla manovra, al quale oltre al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno partecipato Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sono servite a mettere alcuni punti fermi sul provvedimento. (ilmessaggero.it)