Consulta ammette all’udienza i 4 malati che si oppongono al fine vita
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Consulta ammette all’udienza i 4 malati che si oppongono al fine vita Quattro malati in condizioni irreversibili hanno chiesto alla Corte Costituzionale di non modificare i requisiti per l’accesso al suicidio assistito. La Consulta ha accolto la richiesta. Servizio di Nicola Ferrante Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
Su altre fonti
I casi dibattuti sono quelli di una donna ed un uomo, la prima paziente oncologica, il secondo malato di Parkinson, accompagnati in Svizzera a morire da Marco Cappato, l'attivista dell'Associazione Luca Coscioni a cui si erano rivolti e a cui avevano chiesto aiuto per accedere al suicidio assistito all'estero in quanto, pur essendo malati terminali, in Italia non ne avevano diritto. (Adnkronos)
"L'autodeterminazione è viziata dal dolore e anche dal peso che sentiamo di essere sulle spalle delle nostre famiglie". Per Maria Letizia, stamattina in Aula per l'udienza pubblica, l'articolo 580 del codice penale è "una cintura di protezione". (Tiscali Notizie)
Si concede a soggetti capaci di autodeterminarsi, affetti da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, e dipendenti da trattamenti di sostegno vitale. (Corriere della Sera)
Per la quarta volta, ieri, la Corte costituzionale è tornata in udienza pubblica a discutere di suicidio medicalmente assistito. I due casi, sollevati dal tribunale di Milano, riguardano due malati terminali accompagnati a morire in Svizzera nel 2022 da Marco Cappato, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni che si era autodenunciato subito dopo. (il manifesto)
I casi oggetto della valutazione dei giudici questa volta sono quelli di Elena, paziente oncologica, e Romano, affetto da Parkinson, entrambi accompagnati in Svizzera nel 2022. (Il Fatto Quotidiano)
Marco Cappato, Felicetta Maltese e Chiara Lalli, indagati per aver aiutato Massimiliano Salas, il 44enne toscano malato di sclerosi multipla a raggiungere la Svizzera dove poter morire avvalendosi della pratica del suicidio assistito, adesso rischiano il processo: la gip del tribunale di Firenze Agnese di Girolamo ha infatti respinto la richiesta di archiviazione della Procura. (Corriere Fiorentino)