Al corteo dei metalmeccanici bruciano le bandiere di Europa e Nato

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La Stampa INTERNO

Al corteo dei metalmeccanici bruciano le bandiere di Europa e Nato "Senza contratto si sciopera": è lo slogan con cui le tute blu sono tornate in piazza oggi anche a Torino nell'ambito dello sciopero nazionale di 8 ore indetto da Fim, Fiom, Uilm per riaprire la trattativa con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Durante il corteo, davanti all'Unione Industriale, tappa finale della manifestazione, alcuni rappresentanti del "Fronte della gioventu comunista" ha bruciato bandiere dell'Europa e della Nato. (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Ieri, nei locali della Questura di Vibo Valentia, alla presenza del Questore dr. Rodolfo Ruperti e della Presidente dr.ssa Mantelli Isolina è stato rinnovato il “protocollo ZEUS” tra la Questura di Vibo Valentia ed il Centro Calabrese di Solidarietà per Autori di Violenza (CUAV) con sede in Catanzaro. (Corriere di Lamezia)

Ad attendere i manifestanti (diverse migliaia), mentre scattano le note di "Bella Ciao", c'è una camionetta della polizia con una decina di agenti. Alle 11.30 il grosso corteo dei metalmeccanici iscritti a Fim-Fiom-Uilm, come non se ne vedevano dal 2008, arriva sotto la sede di Confindustria Emilia in via San Domenico. (Corriere della Sera)

I numeri Oltre 150 i manifestanti che si sono dati appuntamento. (La Nuova Ferrara)

Il picchetto dei sindacati si è svolto davanti alla sede della Nidec Metalmeccanici, a Monfalcone presidio per la riapertura del tavolo nazionale (Telefriuli)

L'obiettivo della manifestazione era sollecitare Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica alla ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto. (Finanza Repubblica)

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha devoluto svariate paia di calzature alla Croce Rossa Italiana e, in particolare, al Comitato Provinciale vibonese. Nel dettaglio, i finanzieri del Gruppo di Vibo Valentia avevano sequestrato la merce all’interno di un esercizio commerciale, per violazione della normativa che tutela i marchi. (Corriere di Lamezia)