"Partecipare è l'antidoto contro il populismo. Le bussole? Il Vangelo e la Costituzione"

Partecipare è l'antidoto contro il populismo. Le bussole? Il Vangelo e la Costituzione
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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Da Trieste papa Francesco ha sferzato ancora la politica. L’occasione è la partecipazione alle Settimane sociali dei Cattolici. "La democrazia è malata – è il suo messaggio –, ma è l’unica risposta ai populismi e agli egoismi". Il pontefice invita i cattolici a scendere in campo perché non ci si può accontentare di una fede vissuta nel privato. "Nel mondo di oggi la democrazia non gode di buona salute – ha spiegato il papa –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri media

Ancora un pensiero di Papa Francesco per i migranti ed un invito alla Chiesa di confine di Trieste a proseguire l'impegno verso quanti giungono dalla cosiddetta "rotta balcanica". E' quello che è venuto oggi da Papa francesco nella sua omelia in piazza Unità d'Italia. (triestecafe.it)

Video Pagina Facebook Diocesi di Trieste Prima di rientrare a Roma, Papa Francesco ha benedetto la città di Trieste dall'alto dall'elicottero che l'ha riportato nella Capitale. (Il Piccolo)

A rivolgerlo al “popolo” dei 1200 delegati che hanno animato in questi giorni la città di Trieste, per la 50ª edizione della Settimana sociale dei cattolici in Italia, è stato Papa Francesco, che nell’omelia della messa in piazza dell’Unità d’Italia si è soffermato sul bisogno dello “scandalo della fede” radicata nel Dio che si è fatto uomo e perciò “una fede umana, inquieta, che diventa una spina nella carne di una società spesso anestetizzata e stordita dal consumismo”. (Diocesi di Cremona)

Il Dio scomodo che scavalca l’indifferenza

Il Papa ha concluso con questo appello l’Angelus pronunciato da piazza dell’Unità d’Italia, al termine della Messa presieduta a Trieste a conclusione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia. (Toscanaoggi.it)

Un evento atteso dai partecipanti, ma anche dagli abitanti di Trieste, che da giorni preparano questo momento.  (ACI Stampa)

La vocazione dei credenti è quella di “spiazzare i calcoli dell’egoismo umano, denunciare le ingiustizie, disturbare le trame di chi, all’ombra del potere, gioca sulla pelle dei deboli”. “Non abbiamo bisogno di una religiosità chiusa in sé stessa, ma di una fede che entra nella storia, risana i cuori spezzati, sveglia le coscienze dal torpore, suscita domande sul futuro”. (In Terris)