Anche Meta ferma la censura, stop al fact-checking su Facebook ed Instagram: "Nuovo modello simile a quello di X" - VIDEO
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Anche Meta ferma la censura. Stop al fact-checking su Facebook e Instagram. L'annuncio da Zuckerberg, Ceo e componente del cda di Meta: "Via i fact-checker, li sostituiremo con Community Notes simili a X, a partire dagli Usa". Il nuovo modello dunque si ispirerà a quello utilizzato dal social di proprietà di Elon Musk. Secondo i media statunitensi si tratterebbe di un mossa per ingraziarsi Trump, visto che il neo presidente è sempre stato piuttosto critico con le policy soprattutto di Facebook, che durante la pandemia ha anche censurato alcune informazioni sul vaccino Covid su richiesta del governo Usa, come ammesso dallo stesso Zuckerberg. (Il Giornale d'Italia)
La notizia riportata su altri giornali
In un post pubblicato sul blog aziendale per annunciare la novità, il nuovo responsabile degli affari globali di Meta Joel Kaplan ha dichiarato che la decisione – che inizialmente interesserà solo gli Stati Uniti – è stata presa per consentire di discutere apertamente un maggior numero di argomenti sulle piattaforme della società. (WIRED Italia)
Ne parliamo con Benedetto Ponti, che insegna Diritto dei … Per Bruxelles sarà ora difficile imporsi. (Il Fatto Quotidiano)
Sarà anche vero, è senz'altro vero che l'ineffabile mr Zuckerberg si è riconvertito al nuovo vento americano, ma stante la regola aurea del capitalismo, “se gli affari non crescono, diminuiscono”, la storia va raccontata per quella che è: i leggendari fact checker con compito di scovare le bufale, che invece fabbricavano, non servivano più, erano imbarazzanti, controproducenti e il capo di Meta, questa fabbrica di censure su scala globale, se n'è sbarazzato come di una cattiva abitudine affidando a un suo portaborse, Joel Kaplan, il lavoro sporco con cui far fuori quelli che facevano il lavoro sporco. (Il Giornale d'Italia)
Meta interrompe ufficialmente il programma di fact checking per la moderazione di contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads. (WIRED Italia)
Ma meglio tardi che mai. Che un uomo geniale, che ha inventato il più famoso social network al mondo e messo da parte un patrimonio da 200 miliardi di dollari, improvvisamente, scopra l’acqua calda è quantomeno bizzarro. (il Giornale)
Nel video con cui rende noto lo stop, Zuckerberg accusa anche l’Europa di avere “un sempre maggiore numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì” e accusa anche la precedente amministrazione statunitense, quella guidata da Joe Biden, di aver fatto “pressioni” per la censura. (Il Fatto Quotidiano)