La Francia al voto, spaventata dai fascisti e dal declino

La Francia al voto, spaventata dai fascisti e dal declino
Pagine Esteri ESTERI

Twitter WhatsApp Facebook LinkedIn Email Print di Marco Santopadre Pagine Esteri, 27 giugno 2024 – Francia con il fiato sospeso alla vigilia delle elezioni legislative che si terranno oggi, convocate dal presidente della repubblica Emmanuel Macron subito dopo la cocente sconfitta del suo partito liberale alle europee, crollato al 14%. Il grande favorito della competizione è il Rassemblement National di Marine Le Pen, che dopo aver vinto le votazioni per l’assemblea di Strasburgo potrebbe espugnare anche l’Assemblea Nazionale di Parigi (Pagine Esteri)

Ne parlano anche altre testate

Dopo un azzardo ne arriva un altro: aspettare il voto in Francia per pesare di più sul negoziato. Il nemico è sempre lo stesso, Emmanuel Macron e la speranza è di insinuarsi nelle sue probabili difficoltà, che potrebbero diventare chiare da domani sera in poi. (La Stampa)

ROMA – “I francesi hanno emesso un verdetto senza appello. Rimaniamo mobilitati per lo sforzo di domenica prossima. Con queste parole Jordan Bardella commenta i primi exit poll di Ipsos del primo turno delle legislative in Francia confermano il successo – per giunta migliorato – del partito di Marine Le Pen e di Bardella: Rassemblement Nationale (Rn) risulta al 34%, contro il 31% del 9 giugno scorso. (Dire)

Roba grossa. Roba nuova. (la Repubblica)

Elezioni Francia, cosa cambia per l'Italia? Meloni confida in una débâcle di Macron per dimostrare l'avanzata della destra

Le città bocciano la destra e mandano un messaggio a Meloni” e due “déjà entendu”: “il vento è cambiato”, e “stiamo arrivando”, sarà, ma la brezza girar sempre dalla stessa parte e loro, sono ancora lontani). (ROMA on line)

Ascolta ora 00:00 00:00 (il Giornale)

Non c’è solo la composizione della nuova Commissione europea dietro all’interesse con cui la premier Giorgia Meloni guarda al voto francese. Non tanto per i rapporti coltivati con Marine Le Pen o per «i punti in comune» che le due ravvedono a vicenda, ma soprattutto perché se i dati reali confermassero la tendenza rilevata ieri sera nonostante l’alta affluenza, l’affermazione del Rassemblement National sarebbe consistente e rappresenterebbe per Meloni una conferma di quanto la premier va dicendo ormai da settimane, anche mentre buona parte dei Ventisette la escludevano dalle trattative per il bis di Ursula von der Leyen: «in Europa il vento è cambiato». (ilmessaggero.it)