Bandiere turche, velo e sharia. «Però a Idlib ci sono servizi e sicurezza»

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Avvenire ESTERI

A Idlib la gran parte delle donne indossa il "kherem", come in Siria viene chiamato il velo integrale - Reuters «Non puoi andare in girò tanto scoperta, siamo in un Paese islamico. Le nostre sorelle non devono vederti così svestita». Niente miliziani sorridenti né il consueto “benvenuta”. Ad accogliere le non residenti che – intabarrate in piumino, pantaloni e velo sulla testa – si avventurano a Idlib sono gli insulti e li sguardi torvi di uomini infuriati. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

La biografia del 42enne Ahmad al Sharaa, meglio noto col suo nome di guerra Abu Mohammad al-Jolani, condensa già, nella sua evoluzione dal radicalismo dei tagliagole in nome di Allah alla politica del dialogo, gran parte delle domande che la comunità internazionale si pone di fronte al nuovo esecutivo che occupa i palazzi del potere a Damasco 14 giorni dopo la defenestrazione di Bashar Assad. (Corriere della Sera)

Ex jihadista ed affiliato ad Al Qaeda, da cui si è separato anni fa, al tg della rete ammiraglia Rai spiega che sul futuro della Siria "deciderà il popolo". Un'intervista esclusiva al Tg1: parla Abu Mohammed Al Jolani, leader dei ribelli che hanno preso il potere in Siria, rovesciando il regime di Bashar Al Assad. (Liberoquotidiano.it)

«Deciderà il popolo siriano se diventeremo un nuovo stato islamico. (ilmessaggero.it)

Siria, al - Jawlani al Tg1: 'Elezioni dopo censimento, ma metà nostra popolazione all'estero'

Prima il censimento e poi le elezioni. E’ la strada tracciata da Mohammed Al-Jolani per il futuro della Siria. In un’intervista al Tg1 il leader di Hayat Tahrir al-Sham ha spiegato che “la metà” della popolazione siriana vive all’estero e di questi “la maggior parte” non ha legami giuridici con la madrepatria in quanto “il regime precedente negava questa possibilità”. (LAPRESSE)

(Adnkronos) – ”La Siria farà in modo che vengano garantite le condizioni per procedere a elezioni politiche”, ma ”quasi la metà della popolazione siriana vive all’estero” ed è per questo che è ”necessario un censimento” della popolazione. (CremonaOggi)

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