Con ‘Il Sogno’ Benigni fa un pezzo di storia della tv. E non era affatto in una posizione comoda
Articolo Precedente
Articolo Successivo
È partito piano il Benigni con il suo Sogno. Per una ventina di minuti ha girato un po’ a vuoto tra omaggi alle autorità, preoccupazioni per la pace ed elenchi delle meraviglie inventate dagli europei che mi hanno fatto temere una replica delle banalità proposte da qualcuno sabato scorso in Piazza del popolo. Poi però quando ha cambiato passo non l’ha fermato più nessuno ed è venuta fuori una serata televisiva di quelle che vanno direttamente nella storia. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Chissà che ha pensato Gianmarco Mazzi, sottosegretario ipermeloniano al ministero della Cultura, quando a fine spettacolo ha stretto la mano all’«europeista estremista» Roberto Benigni, che aveva appena esaltato il manifesto di Ventotene sbertucciato poche ore prima dalla premier Giorgia Meloni nell’emiciclo di Montecitorio. (la Repubblica)
Da un punto di vista strettamente televisivo Il sogno di Roberto Benigni (mercoledì sera su Rai 1 e ora su RaiPlay) è di una semplicità disarmante: una sola persona in scena in abito scuro e camicia sbottonata; poche inquadrature sotto la sapiente regia di Stefano Vicario che alterna figura intera, mezzo busto, rari primi piani e breve carrellata sulla platea; scenografia in legno, bella ma essenziale, firmata da Chiara Castelli; luci efficaci senza effetti particolari; solita marcetta iniziale sulle note di Nicola Piovani; una brevissima anteprima registrata (si veda la diversa microfonatura); infine, due ore e un quarto di diretta senza stacchi né interruzioni pubblicitarie; primi quindici minuti di monologo comico secondo tradizione e poi 120 di orazione civile sull’Europa, la guerra e la pace. (Avvenire)
"Caro estremista europeo della valle Italia! Ieri sera sei stato semplicemente grandioso!!!". Firmato Adriano Celentano. (la Repubblica)

Più che un Sogno, lo spettacolo di Roberto Benigni in prima serata su Rai 1 è stato un’iniezione di Xanax: bolso, palloso, prevedibile. Se voleva radunare lo share degli “europeisti estremisti” (autodefinizione sua) e tenerli incollati fino al termine della concione, ci è riuscito con la tecnica degli oratori funebri: farli appisolare. (Inside Over)
Poche parole, ma il cui riferimento è chiarissimo: "Caro estremista europeo della valle Italia! Ieri sera sei stato semplicemente grandioso!!!". Con Il Sogno, in onda mercoledì 19 marzo su Rai 1, il comico ha incassato 4 milioni 396 mila di spettatori con uno share del 28,1 per cento. (Liberoquotidiano.it)
Le due ore di «utopia europeista» sono costate all'incirca un milione di euro. È il budget messo a disposizione dalla Rai a Roberto Benigni per portare in scena il suo «Sogno», la lectio magistralis sull'elogio dell'unità europea e la condanna dei nazionalismi portatori di odio. (il Giornale)