«Nulla di buono da Netanyahu»

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I movimenti progressisti iraniani di fronte all’escalation: intervista a Frieda Afary, attivista socialista e femminista e Siyâvash Shahabi, rifugiato politico Il «nuovo ordine» prospettato da Benjamin Netanyahu va forgiato con le armi. A detta del primo ministro israeliano, il prossimo campo di battaglia sarà l’Iran degli ayatollah che deve essere «liberato» in nome della stabilità della regione. Ma, nonostante circolino immagini propagandistiche di militanti iraniani che appoggerebbero le azioni di Tel Aviv, i movimento progressisti della zona non sono certo felici della prospettiva di un intensificarsi dello scontro. (Jacobin Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

L’attacco di Israele all’Iran sarà simbolico e devastante perché Teheran lo scorso 1° ottobre ha varcato una linea rossa. Attenzione però – avverte Nicola Pedde – a nutrire sogni di regime change e quindi di caduta degli ayatollah (Start Magazine)

Obiettivo: infrastrutture militari di Iran, come deciso l’altra notte in una riunione di governo. Questo scenario, però, va calibrato con la necessità di Israele di non rivelare troppi dettagli, e perfino con la strategia di alzare cortine fumogene veicolando informazioni non veritiere. (ilmessaggero.it)

Biden, nel corso della telefonata, ha affermato «il diritto di Israele di proteggere i propri cittadini da Hezbollah, sottolineando al contempo la necessità di ridurre al minimo i danni ai civili, in particolare nelle aree densamente popolate di Beirut», si legge in una nota della Casa Bianca. (il Giornale)

Netanyahu ha deciso sull’Iran. Attacchi su Gaza e Libano, vittime

I media iraniani hanno annunciato l'impiego del Fattah, il loro missile ipersonico, negli attacchi contro lo Stato Ebraico. È in grado di raggiungere velocità tra mach 13 (16.000 km/h) e mach 15 (18.500 km/h) e ha una portata operativa di 1400 km. (Geopop)

Israele spera che una disfatta militare in caso di reazione diretta dello Stato Ebraico contro la Repubblica Islamica dopo i raid dell'1 ottobre causi il tracollo dell'Iran degli ayatollah. Ma la prospettiva è remota. (Inside Over)

– Nel corso dell’incontro tenuto ieri sera presso il quartier generale militare di Kirya, a Tel Aviv, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha preso “decisioni chiave”, insieme ai principali ministri, ai funzionari della sicurezza e ai militari, sull’attacco israeliano all’Iran. (Agenzia askanews)