Cambia la Sanità, approvato il decreto taglia "liste d'attesa"

Cambia la Sanità, approvato il decreto taglia liste d'attesa
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il Giornale INTERNO

Con 171 voti favorevoli e 122 contrari la Camera approva il decreto-legge «liste d'attesa». Una rivoluzione per la maggioranza. Un bluff per l'opposizione. Ma di cosa si tratta? Il decreto ha lo scopo di accorciare le lunghissime liste d'attesa nella sanità. Ridurre i tempi delle prestazioni sanitarie che, molto spesso, sono lunghissimi. Anche 498 giorni per un'ecografia all'addome quando, di regola, dovrebbero essere 120. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Milano — «Mio figlio non avrebbe dovuto pagare, visto che in Lombardia per gli under 14 come lui è prevista l’esenzione. Alessandra Palma vive a Desio, in Brianza. (La Repubblica)

Liguria. "La nuova legge del Governo di centrodestra approvata in Parlamento rappresenta un passo in avanti per migliorare la situazione delle liste d'attesa nel settore della sanità pubblica, anche della Liguria. (IVG.it)

Con 171 voti favorevoli e 122 contrari, mercoledì 24 luglio la Camera ha approvato il ddl sulle "misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie", già approvato dal Senato. (Today.it)

Francesco Cognetti: “Liste d’attesa, Italia fuori dll’Europa”

La novità riguarda anche i centri per le trasfusioni, ma i fondi ci sono solo fino alla fine dell'anno. C'è anche la possibilità di orari prolungati. (Fanpage.it)

Dopo aver portato il fondo sanitario al suo livello più alto di sempre, compiamo oggi ulteriori passi avanti per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Istituiamo un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa e lo accompagniamo con un efficace meccanismo di controlli. (Governo)

Il professor Francesco Cognetti, oltre ad essere un grande oncologo, presiede il Forum che riunisce 75 società scientifiche. A nome delle quali lancia un appello a tutte le forze politiche, affinché raggiungano «un accordo di alto profilo, superando divisioni ideologiche per arrivare a una riforma che salvi il principio solidaristico e universalistico del nostro Servizio sanitario nazionale… (La Stampa)