Esplosione in un deposito Eni a Calenzano (Firenze), A1 chiusa e stop ai treni. Allertati gli ospedali, diverse persone ustionate

Esplosione in un deposito Eni a Calenzano (Firenze), A1 chiusa e stop ai treni. Allertati gli ospedali, diverse persone ustionate
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Repubblica Firenze.it INTERNO

Un'esplosione è avvenuta in un deposito a Calenzano (Firenze). La colonna di fumo è visibile anche dai comuni vicini, sul posto il sistema di regionale di emergenza sanitaria, vigili del fuoco e forze dell'ordine. Lo rende noto il presidente della Regione Toscana sui social. L'esplosione è stata avvertita anche in centri distanti dal luogo dove è avvenuta. Diverse persone ustionate Diverse persone sono rimaste ustionate nell’esplosione e sono state trasportate anche in ospedali fuori regione Ospedale Careggi attiva piano massiccio afflusso feriti In conseguenza dell'esplosione nell'area della raffineria Eni a Calenzano il policlinico di Careggi ha attivato il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti. (La Repubblica Firenze.it)

Ne parlano anche altre testate

Dai primi rilievi tecnici disposti dalla Procura, non è stato trovato esplosivo nel deposito di carburante Eni a Calenzano (Firenze), quindi, è stato escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. (Adnkronos)

I cinque morti nella tragedia del deposito Eni di Calenzano alle porte di Firenze ha riacceso a Genova l'incubo dei depositi chimici di Multedo. E il ricordo non può non andare alla tragedia del 15 maggio 1987 alla Carmagnani quando nell'incendio di due cisterne persero la vita quattro operai con un intero quartiere assediato da fumo e fiamme altissisme. (Primocanale)

Anche dopo le direttive Seveso, che avevano classificato ad alto rischio il deposito di carburanti dove è avvenuto l’incidente del 9 dicembre, si è continuato a costruire a fianco (Open)

Calenzano, il titolare della ditta dribbla le domande: “Non so di che cosa state parlando”

Si muove attorno a questa ipotesi l’inchiesta della procura di Prato sull’incidente al deposito Eni di lunedì 9 dicembre, incidente in cui sono morte 5 persone e 29 sono rim… Ma, forse, hanno toccato quello che non dovevano. (La Repubblica Firenze.it)

Quei lavori potevano essere svolti mentre l’impianto di erogazione dei carburanti era in funzione? E ancora, nel caso le procedure lo consentissero: chi doveva garantire che si svolgessero in sicurezza? Per rispondere a queste domande la Procura di Prato ha sequestrato nelle ultime 48 ore documenti, e-mail, corrispondenza e chat tra Eni - a cui hanno fatto visita i carabinieri in diverse sedi in tutta Italia - e l’azienda che si occupava della manutenzione straordinaria, la Sergen srl di Potenza. (ilgazzettino.it)

«Profondo cordoglio per tutte le vittime. Dribbla le domande e non risponde, il titolare della Sergen, la ditta lucana per cui lavoravano due dei cinque morti nella strage di Calenzano, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e un ferito grave, Luigi Murno. (La Repubblica Firenze.it)