Israele: «I militari Unifil in Libano fanno da scudo a Hezbollah, si ritirino»

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L'Unione Sarda.it INTERNO

La missione di peacekeeping Unifil, cui partecipano anche un migliaio di soldati italiani, compresi i Dimonios della Brigata Sassari, deve smettere di «fare da scudo» a Hezbollah e «ritirarsi». Lo ha dichiarato il ministro israeliano Eli Cohen, accusando su X il contingente Onu dispiegato nel Libano meridionale di essere una forza «inutile» che non è riuscita a proteggere gli israeliani dagli attacchi dei miliziani. (L'Unione Sarda.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Secondo i rapporti della missione Unifil, due carri armati Merkava delle Forze armate di Israele (Idf, Tzahal) hanno sfondato il cancello principale di una loro base. Tzahal ha tuttavia affermato che l’azione si è resa necessaria per l'evacuazione di soldati israeliani feriti a causa di missili anticarro sparati dai combattenti di Hezbollah (Limes)

I 27 Paesi membri dell'Unione Europea sono d'accordo nel chiedere alle forze di difesa israeliane di smettere di attaccare l'esercito delle Nazioni Unite: almeno cinque soldati sarebbero rimasti feriti negli ultimi giorni. (Tiscali Notizie)

Washington Post: Hamas pianificava attacco in stile 11 settembre (il Giornale)

Bibi: "Unifil via dal Libano". Altro blitz, feriti 15 caschi blu

La missione Onu Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), al centro in queste ore degli attacchi dell’esercito israeliano (Israeli Defence Force, Idf), è nata con la Risoluzione 425 del 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). (Il Sole 24 ORE)

PUBBLICITÀ Benjamin Netanyahu ha chiesto la rimozione degli operatori dell'Unifil dalle postazioni nel sud del Libano che il premier israeliano ha definito "roccaforti di Hezbollah". (Euronews Italiano)

Il copione in Libano assomiglia sempre di più a quello che si è svolto a Gaza. Con la differenza che stavolta Benjamin Netanyahu parla di «scudi umani» usati dai terroristi, ma chiama in causa direttamente le Nazioni Unite e quindi l'intera comunità internazionale. (il Giornale)