Epifania, cosa si festeggia e come nasce il mito della 'Befana'

Epifania, cosa si festeggia e come nasce il mito della 'Befana'
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Adnkronos INTERNO

La Befana vien di notte, forse, ma in ogni caso insieme ai Re Magi per spazzare via con un colpo di scopa il tempo del Natale: quali sono le origini della Befana? Questo personaggio tipico del folclore italiano è nato forse in seno ad antichi riti propiziatori pagani, poi ereditati dai Romani. A fare il punto sull'Epifania è 'Focus'. Il mito nato nell'Antica Roma Nelle dodici notti successive al solstizio d'inverno, in un periodo dedicato alle celebrazioni per la rinascita della natura, si credeva che misteriose figure femminili volassero sui campi per propiziare i futuri raccolti, guidate da Diana (la dea lunare della caccia e della vegetazione) o da Sàtia (una divinità minore legata al concetto di sazietà). (Adnkronos)

Su altri media

Esposito, Il Napoli è in testa alla classifica, un risultato straordinario, soprattutto se paragonato al decimo posto della scorsa stagione. “Assolutamente. Come ha detto anche Antonio Conte nelle ultime conferenze stampa, il Napoli sta andando oltre ogni aspettativa. (Terzo Tempo Napoli)

Le tre letture della manifestazione del Signore Gesù stimolano a guardare avanti, ad alzare la testa, per scrutare nuove aurore, che rischiarano la storia degli uomini e dei popoli, nonostante resistenze e forze contrarie. (Diocesi di Tivoli)

Condividi questo articolo La Befana è una figura iconica del folclore italiano, profondamente legata alle celebrazioni dell’Epifania, che si festeggia ogni anno il 6 gennaio. (la VOCE del TRENTINO)

“Grazie per la vostra umanità”, l’emozionante ringraziamento dell’uomo salvato dai Carabinieri nei boschi del reggino

Il termine, utilizzato dai greci per indicare la manifestazione di una divinità mediante miracoli, visioni, derivante dal greco “Epiphàneia”, che significa “manifestazione”, “venuta”, “presenza divina”, si riferisce alla visita dei Re Magi al Bambinello Gesù. (StrettoWeb)

“I Magi – sottolinea don Lauro nell’omelia, citando anche il poeta Turoldo – sono l’immagine degli uomini e delle donne che non si stancano di sognare, desiderare, cercare. (Il T Quotidiano)

“Era mia intenzione tornare a ringraziarvi per la vostra umanità e per il vostro tempestivo intervento nelle aree impervie dei boschi dell’Aspromonte”. (Corriere di Lamezia)