L’Europa tra pace e deterrenza: visione strategica e leadership oltre i (piccoli) confini nazionali?

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Difesa Online ESTERI

(di Gian Carlo Poddighe ) Sabato un certo numero di persone è sceso in piazza, tutti per motivi diversi, con logiche opposte. Alcuni, e tra questi pochi con convinzione e conoscenza dell’argomento, erano stati convocati per dimostrare per la pace e contro un riarmo che sottrarrebbe risorse per il benessere. Una convocazione capziosa: non si tratta di riarmare l’Europa per fare la guerra alla Russia, si tratta di riarmare l’Europa per dissuadere chiunque, ed ora la Russia, dal farci la guerra. (Difesa Online)

Ne parlano anche altri media

Nel mondo vi è stato, in questi ultimi anni, un improvviso e non previsto cambio di registro. Hanno ripreso quota le pretese territoriali. (Corriere della Sera)

Con eventi in molte piazze italiane e con la manifestazione nazionale di oggi a Roma molti sindaci del nostro Paese, e in generale le forze politiche e i cittadini, vogliono sottolineare la voglia e il bisogno di più Europa in questi tempi così difficili sullo scenario internazionale. (Avvenire)

Non paghi di avere sostenuto per tre anni la guerra in Ucraina contribuendo a causare centinaia di migliaia di morti feriti e mutilati, alla distruzione una nazione, dopo avere pesantemente danneggiato l’economia di tutta l’Europa, sperperato centinaia di miliardi di euro in armi, ora i nostri «commandos da resort» hanno preso una storica decisione; tutti sull’attenti… «armiamoci e partite». (Gazzetta di Parma)

Ci stiamo furiosamente dividendo in posizioni che spaccano sia la maggioranza che la minoranza. Eppure, non riusciamo a trovare il tempo – nel dibattito pubblico e, neanche, in quello parlamentare – a confrontarci su ciò che molti politici ritengono essere dettagli e che, però, fanno tutta la differenza. (ilmessaggero.it)

L’Europa, per voce di Ursula von der Leyen, invoca il ReArm Europe che toglierebbe respiro al welfare degli Stati europei sottraendo 800 miliardi di euro. Non proprio noccioline. Però effettivamente se si prendesse una bella lente di ingrandimento per osservare da vicino la situazione in cui naviga attualmente mezzo Mondo, perfino i Romani, che hanno conquistato il mondo, chiamerebbero la neuro. (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente dell’Ucraina Zelensky inizia a rendersi conto di aver perso una guerra determinata lanciando il sasso, mettendosi il cerotto e imbarcando tali quantità di denaro, generosamente offerte dall’Unione Europea e non solo, da dissestare la già flebile economia della stessa Unione Europea, che probabilmente, guidata com’è da caparbietà e sfrenate grandeurs, può trovare solo nel rinnovato urlo di guerra una ragion d’essere alla propria finzione politica. (La Gazzetta del Mezzogiorno)