I profitti di pochi e i debiti di molti nelle guerre senza fine
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«Vorrei poter scrivere soltanto un verso: che la paura è finita», diceva in questi giorni la poeta di un centro giovanile. E invece sembra che, ogni giorno, ci vogliano sempre più impauriti e sempre più poveri. Mentre siamo appesi alla telefonata Trump-Putin sull’Ucraina, allo stallo dei negoziati sulla tregua a Gaza e alla guerra del Mar Rosso contro gli Houthi yemeniti, i guerrafondai europei esaminavano ieri la proposta della estone Kallas, rappresentante della politica estera, di altri 40 miliardi di aiuti militari e civili a Kiev da aggiungere agli 800 del piano di riarmo della Von der Leyen. (il manifesto)
Ne parlano anche altre testate
C'è un pezzo di Europa che, in linea con la precedente amministrazione americana, considera il tema del diritto internazionale, della giustizia, dell'ordine mondiale e della sicurezza più importante della pace a qualunque costo (il Giornale)
«Ho sempre detto che la soluzione militare non avrebbe portato da nessuna parte nella guerra tra Russia e Ucraina. I negoziati, per quanto difficili, sono necessari. Ecco perché penso che, tra virgolette, Donald Trump vada ringraziato». (Tempi.it)
Se davvero si realizzerà, il riarmo europeo seppellirà il sogno dei padri fondatori della Unione. Al di là delle citazioni di comodo, il “riarmo europeo” risuonerebbe loro come un funesto ossimoro. (Il Fatto Quotidiano)
L’Inter e l’Arabia Saudita si sono scelte per condurre un partenariato funzionale a garantire benefici reciproci alle parti. Un nuovo evento dimostra la sinergia tra il club nerazzurro e la nazione mediorientale. (Inter-News)
Dopo la mancata entrata in vigore della Comunità europea di Difesa, negli anni Cinquanta del secolo scorso, il ripiegamento del processo d’integrazione sulla economia, a partire dai Trattati di Roma del 1957, fino all’unione monetaria e all’Euro, il ritorno in forza alla geopolitica sul piano globale, con lo scivolamento in secondo piano delle organizzazioni internazionali, soprattutto universali, l’Onu e altre, l’Europa appare condannata all’irrilevanza. (L'Opinione)
Con eventi in molte piazze italiane e con la manifestazione nazionale di oggi a Roma molti sindaci del nostro Paese, e in generale le forze politiche e i cittadini, vogliono sottolineare la voglia e il bisogno di più Europa in questi tempi così difficili sullo scenario internazionale. (Avvenire)