Boeing taglia 17 mila dipendenti, il 10% dell’organico

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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Scioperi, mancati accordi sindacali sul lavoro, cancellazione di ordini, caos per le inchieste sulla sicurezza dei voli, ritardi nella produzione, rischio declassamento dalle agenzie di rating e tracollo del titolo in Borsa. Nell’anno orribile di Boeing arriva inevitabilmente anche una misura shock sul costo del lavoro: il nuovo ceo Kelly Ortberg ha annunciato un piano per ridurre del 10% la forza lavoro, circa 17mila posti, nel tentativo di ristrutturare l’azienda, riducendo i costi e migliorando la produzione dei suoi aerei, segnata da numerosi ritardi. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

Da qui la necessità di “ridefinire i numeri della forza lavoro per allinearli alla realtà finanziaria”. Il taglio interesserà anche la dirigenza. (RSI.ch Informazione)

In un messaggio ai dipendenti, l'amministratore delegato dell'azienda, Kelly Ortberg, ha fatto sapere che serve “reimpostare i livelli di forza lavoro per allinearsi alla realtà finanziaria aziendale e a una serie di priorità più mirate”, ovvero tagliare circa 17.000 posti di lavoro. (Sky Tg24 )

Il modello era stato originariamente presentato nel 2013 come successore del diffusissimo 777, con una data di entrata in servizio iniziale fissata al 2020, ma è stato rallentato da gravi ritardi nello sviluppo e nella certificazione, oltre che da difficoltà simultanee con altri tipi di aeromobili. (ilmessaggero.it)

Boeing taglia 17mila posti di lavoro, rischia perdite fino a 5 miliardi di dollari

Il produttore di aerei potrebbe bruciare 10 miliardi di dollari di liquidità nel 2024 a causa dello sciopero dei dipendenti. Dopo Moody’s anche S&P Global Ratings valuta un declassamento di Boeing. (Milano Finanza)

Lo sciopero ha bloccato le fabbriche del gruppo nella zona di Seattle e come reazione l’azienda ha annunciato i licenziamenti, che in Italia sarebbero illegali con questa motivazione ma in America sono leciti. (La Stampa)

Boeing sta attraversando una delle crisi più gravi della sua storia. Le difficoltà finanziarie potrebbero portare perdite fino a 5 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024, oltre a un potenziale declassamento del rating creditizio. (QuiFinanza)