Al Pacino: "Sono cresciuto nel Bronx, mia madre mi salvò la vita. Essere padre a 84 anni è divertente"

Al Pacino: Sono cresciuto nel Bronx, mia madre mi salvò la vita. Essere padre a 84 anni è divertente
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Al Pacino si è messo a nudo nell' autobiografia Sonny Boy, raccontando la sua storia: dall'infanzia nel Bronx ai primi passi nel mondo della recitazione, passando per il successo de Il Padrino, fino alla sua vita privata. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri giornali

Nonostante l'enorme successo ottenuto con Il padrino, per Al Pacino recitare nel film non fu esattamente un'esperienza idilliaca. Inizialmente, infatti, l'attore subì molte pressioni da parte del regista e della produzione perché non riusciva a soddisfare le loro aspettative. (BadTaste)

«Metà dei miei film funzionava, l’altra metà non era granché e alcuni sono proprio da buttare nel cesso. Ma sono umano, dopotutto». (ilgazzettino.it)

Ma sono umano, dopotutto'. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Al Pacino: «Cresciuto nel Bronx, se avevo fame rubavo. L'alcol mi ha devastato. Il patrimonio? Avevo 50 milioni in banca, il mio contabile mi rubò tutto»

Un racconto intimo e sincero di un uomo che, nonostante tutto, non ha intenzione di fermarsi. Al Pacino: «Cresciuto nel Bronx, se avevo fame rubavo. A 84 anni, riflette sulla sua carriera cinematografica, dalle scorribande nel Bronx al successo con Il Padrino, passando per le sfide personali come l'alcolismo e i recenti problemi di salute. (ilmessaggero.it)

Pubblicazione: 16 ottobre alle 15:54 Sonny Boy, autobiografia di Al Pacino, è ora disponibile sul mercato e si sta rivelando fonte di diversi aneddoti sulla carriera del grande attore, tra cui uno molto divertente riguardante Il padrino (BadTaste)

Ma sono umano, dopotutto». A 84 anni, dopo una vita sulle scene, Al Pacino - attualmente sul set di un nuovo Re Lear - si mette per la prima volta a nudo nell’autobiografia Sonny Boy (uscita ieri in tutto il mondo e pubblicata in Italia da La nave di Teseo), scritta a quattro mani con il giornalista del New York Times, Dave Itzkoff. (ilmessaggero.it)