Disastro woke: Biancaneve è un flop al botteghino
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Circa 270 milioni investiti (escluso il denaro per il marketing), polemiche su polemiche, la premiere “nascosta” e le recriminazioni degli attori nani. Senza dimenticare lo scontro tra pro-Pal e pro-Israele. Il remake live action di “Biancaneve” passerà alla storia come una delle produzioni più travagliate di sempre e non solo per l’impronta woke testimoniata dalla scelta della protagonista – la latina Rachel Zegler –, dalla sostituzione dei nani con delle creature magiche inclusive e ancora dall’assenza del maschio-ricco-eterosessuale principe azzurro. (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
Biancaneve arriva nelle sale facendo registrare segnali preoccupanti per la Disney, sia per ciò che riguarda gli incassi che la critica, spesso generosa oltre il ragionevole con i live action. Questo invece, uno dei progetti più discussi e controversi dell'ultimo decennio, è il simbolo di un deperimento artistico a cui ha fatto da contraltare un politicizzazione fuori scala, un moralismo sterile, con il risultato di allontanare il pubblico, di aprire a una crisi della Disney di cui al momento non si intravede la fine. (Today.it)
“Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. Rachel Zegler as Snow White in DISNEY's live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved. (Servizio Informazione Religiosa)
Una scelta che ha fatto arrabbiare gli attori e l’intera comunità delle persone nane (oltre 4.000 persone in Italia). Biancaneve senza i nani. (Corriere della Sera)
Il debutto del live-action di Biancaneve, con Rachel Zegler nei panni della celebre principessa Disney e Gal Gadot come la perfida Regina, è stato tutt'altro che fiabesco. Per tentare di riportare l'attenzione sulla magia del film, Zegler ha pubblicato una foto di sé da bambina vestita da Biancaneve. (Movieplayer)
Negli ultimi anni pochi film hanno suscitato polemiche irritate come Biancaneve: il nuovo live-action Disney, che riprende il classico dell'animazione datato 1937, è stato fin da subito accusato di essere un film woke, ovvero eccessivamente progressista dato i suoi toni di inclusione per esempio nell'avere una protagonista, Rachel Zegler, che è di origini ispano-americane e quindi non è “bianca come la neve”; d'altra parte alcuni osservatori l'hanno definito un film dalla storia vetusta, che ripropone aspetti problematici come l'infantilizzazione dei nani o il bacio finale dato senza consenso. (WIRED Italia)
Come di consueto oramai sulle pagine di Movieplayer vogliamo comparare le due versioni, ricordando che è un racconto talmente popolare da essere stato trasposto più volte sul grande schermo nel corso degli anni. (Movieplayer)