L’ultimo azzardo di Netanyahu: “Ha ripreso la guerra a Gaza per salvarsi la carriera”

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la Repubblica ESTERI

Fra gli analisti, i diplomatici, i giornalisti più accreditati, da settimane la questione non è mai stata il “se” ma sempre e soltanto il “quando” Israele avrebbe ripreso la sua offensiva su Gaza. La risposta è arrivata nella notte fra lunedì e martedì sotto forma di una pioggia di bombe caduta sulla Striscia, uccidendo centinaia di persone, per la maggior parte civili. Benjamin Netanyahu ha imp… (la Repubblica)

Su altri giornali

Parla, come sempre, della sabbia della guerra e del terrorismo. Arafat una volta disse alla cronista: il deserto cambia continuamente di forma, ma la sabbia resta sempre la stessa in quantità e qualità. (il Giornale)

Alla piccola poi viene chiesto se volesse trasferirsi oltre il confine; la bambina risponde in questo modo: "Sì, voglio andarci per trasformarla nel posto più bello del mondo. La madre dice che la sua famiglia si trasferirà "entro un anno" nella Striscia, insieme a "migliaia di altre famiglie". (Il Giornale d'Italia)

«Ci ha svegliato il tonfo delle bombe. Non lo sentivamo da due mesi. Ma il rumore è inconfondibile. Siamo balzati in allerta. Alcuni ordigni sono caduti molto vicini, a circa trecento metri. Grazie a Dio, stiamo bene. (Avvenire)

Si vis pacem, para bellum. Al di là del motto variamente attribuibile a Platone come a Cornelio Nepote, la pace è un buon affare, ma la guerra lo è ancor di più. Lo sanno bene tutti i satrapi e gli autocrati del mondo, ma lo sanno anche i leader delle disorientate democrazie occidentali, che in ossequio a quel precetto si stanno armando. (Avvenire)

Oltre 400 morti, secondo le autorità sanitarie della Striscia, 130 i bambini uccisi, secondo Unicef, il numero più alto in un solo giorno nell’ultimo anno di guerra. Sono le 2.10 del mattino, quando a Gaza si ricomincia a morire. (Corriere della Sera)

Due dipendenti delle Nazioni Unite sono rimasti uccisi in un edificio dell'ONU a Deir El Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Le due vittime erano dipendenti dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi di progetto (Unops) e del Mine Action Service (Unmas). (QUOTIDIANO NAZIONALE)