Risveglio sunnita. Ma per Israele sono tutti nemici
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Gli strati tettonici del Medioriente sono in movimento, non c'è forza che possa bloccarli. Si tratta per ciascuna delle forze in campo, in un panorama vasto come il mondo intero, di piazzare le mosse giuste per tempo. Un grande movimento geopolitico sposta l'epicentro dall'Iran, accucciato e confuso, e vede in Siria il terreno di scontro di sunniti e sciiti per la leadership della guerra jihadista al mondo. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri media
Mahmoud Komati, 71 anni, ex ministro libanese per gli Affari parlamentari, è il vice capo del consiglio politico di Hezbollah. Poiché la poltrona di capo è riservata a una figura… (la Repubblica)
I ribelli si stavano preparando da tempo e il momento particolare ha fatto il resto: la Russia concentrata sull’Ucraina, Hezbollah indebolita in Libano per via del conflitto con Israele e l’Iran rallentato, le vie di comunicazione distrutte dai bombardamenti. (la Repubblica)
Ma anche la possibilità che Teheran sfrutti la sua presenza militare in Siria per far arrivare armi e munizioni in Libano e riarmare gli Hezbollah. (OglioPoNews)
Si apre il fronte siriano. Si apre in un momento in cui erano ridotte, almeno in parte e momentaneamente, le pressioni sull'Iran. Effetto della tregua tra Israele e gli Hezbollah libanesi, storicamente sostenuti dalla Repubblica Islamica, come Hamas contro cui Israele combatte da oltre un anno nella Striscia di Gaza. (Adnkronos)
«Arriveranno così tanti siriani che affonderemo tutti, il nostro Paese economicamente è collassato, non è in grado di sopportare un’altra crisi sfollati dopo un anno di guerra con Israele». MASNAA (confine siro-libanese) — «Se Assad non regge, non reggerà nemmeno il Libano», mormora il poliziotto di frontiera che, con poca voglia, controlla i documenti di un camion. (la Repubblica)
La più grande crisi di rifugiati del nostro tempo è in atto tra Siria e Libano, nella striscia di Gaza, in larghe parti del Nord Africa. Ma ora il conflitto è ricominciato anche in Siria, e i profughi non sanno più cosa fare e dove andare. (ilmessaggero.it)