La primavera delle banche italiane: mai visto un fermento come questo ma attenzione alle resistenze politiche
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Le operazioni mirano ad accrescere le dimensioni, ridurre i costi, creare sinergie e trasformare le banche italiane in attori europei, ma le resistenze politiche e gli interventi governativi rallentano l’innovazione e la crescita del settore Intense manovre delle banche italiane. Ha un certo rilievo Unicredit, che ha lanciato un’Opa su Commerzbank, gruppo tedesco, ma non sono da meno le azioni in atto per formare il terzo polo del settore bancario, alle spalle delle più grandi Intesa Sanpaolo e Unicredit. (FIRSTonline)
Se ne è parlato anche su altre testate
I cambiamenti che il settore bancario dovrà affrontare "saranno tantissimi", ha sottolineato Sileoni, ma "rispetto ad altri paesi europei abbiamo uno statuto dei lavoratori e delle leggi che ci permettono un confronto serrato con le aziende". (Adnkronos)
Verso uno schema a tre: se il risiko andasse in porto, il panorama bancario italiano vedrebbe la nascita di tre grandi gruppi: Unicredit-Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi-Mediobanca. (Adnkronos)
«Senza la firma del sindacato le aggregazioni diventeranno ancora più complicate». Lando Maria Sileoni, il segretario generale degli autonomi della Fabi, il primo sindacato dei bancari, ha lanciato il suo messaggio ai mercati ieri a Milano, la capitale finanziaria d’Italia, con 230 miliardi di risparmi delle famiglie in crescita del 10%, quasi la metà dei 550 miliardi dell’intera Lombardia. (Il Sole 24 ORE)
C’è stato un tempo in cui le banche italiane erano le grandi reiette d’Europa, affossate da manager spregiudicati e ricapitalizzazioni sanguinose. Quell’epoca è finita: dopo un decennio faticoso, ha ricordato il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) Antonio Patuelli, l’industria nazionale del credito e del risparmio si fa sentire con “una grande spinta al rafforzamento”. (WIRED Italia)
Si intensificano le operazioni di aggregazione nel settore bancario italiano, con cinque offerte pubbliche di scambio attualmente in corso che coinvolgono oltre 102mila lavoratori, più di un bancario su tre. (il Giornale)
La trasformazione in corso, insieme con la crisi economica incombente, sarà un momento cruciale per l’intero Sistema Italia. Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, traccia lo scenario degli istituti di credito nei prossimi anni. (Panorama)