Sì all’Italia unita, libera e giusta. Firma per il referendum sull’autonomia differenziata

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Partito Democratico INTERNO

IL QUESITO REFERENDARIO Volete Voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”? È il momento di cambiare. La Legge sull’autonomia differenziata va abrogata perché spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne. (Partito Democratico)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Così Francesco De Angelis, presidente regionale del Partito Democratico. «Ho firmato anch’io per il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. (ciociariaoggi.it)

Sono convinto che le ragioni di fondo di questa spinta popolare, peraltro piuttosto uniforme in tutta Italia, non possano esaurirsi nel giudizio netto e pesantissimo su di un testo scellerato che allargherà le diseguaglianze tra Nord e Sud, che certificherà la distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B e che creerà nuove forme di squilibrio territoriale. (L'HuffPost)

In appena 72 ore ha superato già quota 200mila firme. “Duecentomila firme in appena 72 ore“, fa sapere Giuseppe Conte in mattinata. (Il Fatto Quotidiano)

Autonomia differenziata, Anpi raccoglie le firme per l’abrogazione

A far parte del comitato cittadino sono le medesime associazioni che hanno aderito a livello provinciale, alle quali si sono aggiunti più recentemente il Sunia, il Partito socialista di Grosseto e il Coordinamento per la democrazia costituzionale. (IlGiunco.net)

Accanto e in aggiunta alla straordinaria mobilitazione popolare per la raccolta firme (già 100mila online in sole 24 ore), è fondamentale che il Molise si unisca alle cinque regioni (Campania, Puglia, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna) che già hanno promosso il referendum, trattandosi di una scelta politica e istituzionale fondamentale e assolutamente necessaria, a prescindere dall’appartenenza partitica: il ddl Calderoli spacca l’Italia e penalizza i cittadini delle regioni più povere, in primis proprio il Molise, che non disponendo di risorse finanziarie proprie (diverse ed ulteriori rispetto a quelle trasferite dallo Stato) non potranno finanziare la spesa pubblica per vedersi garantiti i servizi pubblici essenziali, a partire da istruzione, sociale e sanità. (Primonumero)

Anpi rende noto il volantino che sintetizza le ragioni dell’abrogazione di una legge “che -afferma l’associazione – accrescerà le disuguaglianze e scardinerà i principi base della nostra Costituzione”. (piacenzasera.it)