Rapido 904, la strage di Natale: in cerca dei mandanti oltre la pista mafiosa
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«Solo da adulta, quando frequentavo l’Università, ho acquisito la consapevolezza che quello di cui si parlava a casa mia era un pezzo di storia del Paese e non un incidente o una calamità naturale». Parole di Rosaria Manzo, 40 anni compiuti a maggio, gli stessi che ci separano dalla strage del Rapido 904, partito da Napoli e diretto a Milano subito prima di Natale, con oltre 600 passeggeri a bordo. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altre testate
Fu una strage... "Ricorrono quarant'anni dall'antivigilia del Natale 1984, quando una bomba squarciò i vagoni del treno rapido 904 che percorreva la grande galleria dell'Appennino. (Virgilio)
Nebbia che ha avvolto i mandanti e gli autori di stragi, omicidi e depistaggi. Garantendo loro l’impunità. Nebbia che la notte tra il 26 e 27 gennaio 1976 avvolge una piccola caserma dei Carabinieri. Ad Alcamo Marina, frazione di Alcamo in provincia di Trapani. (IlSudest)
Era domenica il 23 dicembre 1984 quando, alle 19.08, un ordigno telecomandato sistemato sulla griglia portaoggetti della nona carrozza del treno rapido '904' Napoli-Milano, un vagone di seconda classe, esplose mentre il convoglio transitava sotto i 18 km della galleria Direttissima nell’Appennino toscoemiliano, tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro. (Gazzetta di Parma)
La solidarietà che oggi si rinnova trova le sue radici nella risposta che il popolo italiano seppe, unito, esprimere di fronte all'attacco eversivo. "Questo è il testimone da consegnare alle generazioni più giovani" Roma, 23 dic. (Tiscali Notizie)
Nei pressi dello stesso passaggio, dieci anni, prima si era consumata la strage neofascista del treno Italicus. Era il 23 gennaio 1984, un attentato di stampo mafioso colpì il trento Rapido 904 sulla linea Napoli-Milano, mentre si trovava all'interno della galleria dell'Appennino tra Toscana ed Emilia, a San Benedetto Val di Sambro, uccidendo 16 persone e ferendone 267. (Corriere della Sera)
«Qualcosa ancora ci sfugge sui mandanti. Nelle sentenze si parla di legami. (Corriere della Sera)