La crisi del mondo dell’auto colpisce forte soprattutto i fornitori

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Autoappassionati.it ECONOMIA

L’industria automobilistica sta affrontando una crisi senza precedenti, che non risparmia nemmeno i fornitori. Anche le aziende più affermate devono far fronte a ordini in calo, all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, oltre a un contesto industriale in continua evoluzione. Un chiaro esempio di questa situazione si trova in Repubblica Ceca, dove un fornitore di materie plastiche ha cessato la produzione, mettendo all’asta circa 150 macchine di alta gamma provenienti dalla procedura di insolvenza (Autoappassionati.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ora è stretto tra la minaccia dei dazi più volte evocata dal presidente degli Usa, Donald Trump, e dalla necessità della Cina di trovare nuovi sbocchi. Un comparto che sta vivendo una crisi profonda e che non è tornato ai dati di immatricolazioni del 2019, pre-Covid, quando si arrivava a quasi 16 milioni di pezzi nel solo segmento vetture. (la Repubblica)

Ricapitoliamo: le auto elettriche non si vendono, principalmente perché costano troppo e perché non portano nessun vantaggio all’automobilista che le compra, anzi: solo rotture di palle scatole. (rollingsteel.it)

L’industria automobilistica europea sta attraversando un cambiamento radicale. I produttori sono soggetti a una crescente pressione sui costi, sono alle prese con mercati di vendita fluttuanti e sono costretti ad affermarsi tra l’elettromobilità, le nuove normative ambientali e le mutevoli esigenze dei clienti. (Il Giornale delle PMI)

“L’obiettivo principale deve essere quello di assicurare un percorso di decarbonizzazione sostenibile per le nostre imprese e per i nostri cittadini così da risolvere il divario dell’Innovazione dell’Europa e ridurre le nostre troppe e troppo pericolose dipendenze strategiche. (Energia Oltre)

Da quando il primo mercato al mondo ha cominciato a scegliere prevalentemente prodotti locali, invertendo un trend contrario che durava da anni, il contraccolpo sui conti dei costruttori europei è stato drammatico. (Avvenire)

"Le multe alle Case per mancato rispetto dei parametri sulla CO2 non sono state eliminate, come auspicato, ma spalmate negli anni". Al Forum Automotive 2025 sul futuro del comparto in Europa, lo spunto della discussione è duplice: il Piano d’Azione presentato il 5 marzo dalla Commissione Europea, e le ipotesi di un futuro “militare” per le fabbriche automobilistiche a rischio chiusura. (Quattroruote)