Una presidente debole in un’Europa divisa

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24+ INTERNO

Nessuno si aspettava piani rivoluzionari però almeno qualche guizzo, una visione coerente del futuro al passo con i tempi grami che attendono l’Europa «in un mondo pieno di avversità dove il suo destino dipenderà dalle sue scelte» per dirla con Ursula. Invece ieri 18 luglio a Strasburgo, davanti a un emiciclo diviso, nevrotico e critico dei risultati del suo primo mandato, von der Leyen si è confermata uguale a se stessa (24+)

Ne parlano anche altri giornali

Si erano sentite nella serata di mercoledì e lo hanno rifatto ieri mattina. Letto il discorso depositato all'Eurocamera di Strasburgo dalla spitzenkandidat dei Popolari, infatti, la premier italiana ha fugato anche gli ultimi dubbi. (il Giornale)

"Non permetterò mai che venga accettata l'estrema polarizzazione delle nostre società. E non accetterò mai che demagoghi ed estremisti distruggano il nostro stile di vita europeo". Questo uno dei passaggi del discorso che la rieletta presidente della Commissione Ue ha fatto nel presentare il suo programma per il prossimo mandato. (Sky Tg24 )

E poi intervisterò i candidati a partire da metà agosto». La presidente riconfermata della Commissione, Ursula von der Leyen, è pronta a mettersi al lavoro e iniziare a definire la sua squadra. (Corriere della Sera)

Ue, bis di von der Leyen alla Commissione: decisivi i Verdi, Fratelli d'Italia vota no

«Una scelta che potremmo dire sentimentale, di coerenza verso la propria comunità e i propri elettori. Ma dal punto di vista degli assetti europei fallimentare». Così Lorenzo Castellani, storico e politologo dell’Università Luiss Guido Carli, legge il voto contrario di Fratelli d’Italia alla rielezione di Ursula von der Leyen. (Italia Oggi)

Antonio Tajani - il no dei gruppi di Giorgia Meloni e Matteo Salvini alla conferma di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea non avrebbe precedenti. (La Stampa)

Ursula von der Leyen ce l’ha fatta solo grazie ai Verdi. Ha ottenuto nella plenaria da Strasburgo 401 voti, esattamente la somma di Ppe, S&D e Renew, la sua maggioranza formale, tant’è che il capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello ci ha giocato, sostenendo provocatoriamente che la maggioranza è stata “compatta”, neutralizzando un po’ di franchi tiratori “tra i Socialisti” con i voti dell’Ecr. (Adnkronos)