Francia: i punti di crisi

Francia: i punti di crisi
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doppiozero ESTERI

Il richiamo del “respiro di sollievo” è stata una forte tentazione in questi giorni nello schieramento di sinistra (l’indicatore più evidente sono state le scene di festa nelle piazze di Francia nella serata di domenica 7 luglio, quando si definiva la proporzione e i numeri degli eletti). Il voto francese ci ha fatto riconoscere la Francia che amiamo, è stato detto. Un segnale positivo da mettere insieme al risultato del voto britannico. (doppiozero)

Ne parlano anche altri media

Socialisti, comunisti ed ecologisti sono comunque tornati nella mischia lunedì sera, proponendo una figura della società civile, Laurence Tubiana. (RSI.ch Informazione)

All’indomani dell’affermazione elettorale del Rassemblement National alle elezioni europee in Francia, il tema dell’antifascismo si è prepotentemente affacciato sulla scena politica: è stato il collante che ha consentito la rapidissima formazione di un Nouveau Front Populaire (che se fosse stato presente alle precedenti due tornate presidenziali avrebbe conquistato quantomeno il ballottaggio), e uno degli argomenti utilizzati per l’appello ad andare a votare pour le bon côté (Kylian Mbappé); ed è risuonato nei festeggiamenti, ma anche nei commenti all’indomani della vittoria del NFP. (Estense.com)

In meno di due settimane, il Nuovo Fronte Popolare è passato dalla vittoria alle legislative e la festa in place de la République, ai veti interni del Partito Socialista (Ps) e ai comunicati incendiari de La France Insoumise (Lfi), che accusa il primo di bloccare ogni negoziato e, in un comunicato diffuso ieri, ha annunciato che non parteciperà ad altri pourparlers fino a che non si sarà trovata una candidatura comune per la presidenza dell’Assemblée Nationale. (il manifesto)

Francia, Macron accetta dimissioni del premier Attal: governo resta in carica per affari correnti

La vittoria della gauche è stata poi analizzata sotto tutti i punti di vista (il fronte anti-Le Pen, la strategia della desistenza, ecc.), salvo uno: quello emozionale. La sinistra ha vinto a sorpresa le elezioni in Francia. (Corriere della Sera)

Il Nuovo Fronte Popolare, arrivato in testa come numero di deputati anche se lontano da una maggioranza assoluta, aveva promesso di trovare un'intesa entro lo scorso weekend ma i negoziati si sono arenati tra divisioni e veti incrociati. (la Repubblica)

Meloni, il sì a von der Leyen appeso all’ultima chiamata. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha «accettato» le dimissioni del governo di Gabriel Attal che garantirà «la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo», come scrive l'Eliseo in un comunicato. (ilmessaggero.it)