Bossetti è innocente? Le piste scartate, le provette deteriorate e i dubbi sul Dna di Ignoto 1: la serie Netflix vuole riaprire il caso

Bossetti è innocente? Le piste scartate, le provette deteriorate e i dubbi sul Dna di Ignoto 1: la serie Netflix vuole riaprire il caso
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next

«Ridate a quest'uomo 12 anni di vita», «#freebossetti», «Bossetti innocente». Dallo scorso 16 luglio, giorno di uscita su Netflix della docu-serie Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio, su TikTok il volto di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello arrestato nel 2014 e condannato all’ergastolo per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio, è diventato un tormentone. Centinaia di migliaia di like sul suo primo piano in lacrime nel carcere di Bollate e la tesi innocentista che monta di post in post: è una delle conseguenze del taglio dato dal regista e autore Gianluca Neri (lo stesso di SanPa: luci e tenebre di San Patrignano) alle cinque puntate dell'indagine tv, cominciata nel 2017 con lo studio dei 60 faldoni dei documenti dell'inchiesta e diventata, in questi giorni, la serie più vista su Netflix. (ilmessaggero.it)

Su altre testate

L'omicidio di Yara Gambirasio torna al centro della scena mediatica grazie al documentario in cinque puntate trasmesso su Netflix. (Corriere Roma)

Massimo Bossetti è stato ritenuto colpevole in seguito a un’indagine scientifica senza precedenti in Italia, che comportò l’analisi di migliaia di Dna. La docuserie “Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio” ha sollevato nuovamente domande sul caso dell’assassinio della 13enne di Brembate di Sopra. (L'HuffPost)

La schiva e impenetrabile Ruggeri è infatti indagata per frode processuale e depistaggio: secondo gli avvocati dell’uomo, la magistrata sarebbe responsabile della non corretta conservazione dei 54 campioni con tracce di Dna dello stesso Bossetti rinvenuti sul corpo e gli abiti di Yara Gambirasio, i quali costituiscono la prova principale (ma non l’unica) che ha portato alla condanna. (IL GIORNO)

Yara, la serie Netflix è un'antologia del dubbio (e il titolo dovrebbe essere «Massimo Bossetti è innocente»)

Sta facendo molto discutere “Il caso Yara - oltre ogni ragionevole dubbio” la docuserie Netflix sulla morte della dodicenne di Brembate di Sopra. Realizzata dagli stessi autori di Sanpa, Il caso Yara ha dato il via a una lunga serie di dibattiti sulla colpevolezza di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della bambina. (Today.it)

“Una serie dal titolo ‘Bossetti colpevole oltre ogni ragionevole dubbio’ l'avrebbero guardata in tre. Anch'io, se non avessi seguito il processo, direi: poveretto, un buon padre di famiglia che gioca con i bambini ed è in carcere da dieci anni”. (L'HuffPost)

Lo scrupoloso racconto ripercorre la tragica vicenda di Yara Gambirasio, scomparsa a soli 13 anni una sera del novembre 2010 a Brembate di Sopra (Bergamo) vicino alla palestra in cui si allenava in un corso di ginnastica ritmica. (Corriere della Sera)