Pier Ferdinando Casini: «Carceri, riforme, Consulta serve il metodo Giubileo»
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Senatore Pier Ferdinando Casini, il Papa che per il Giubileo apre la porta di Rebibbia non è un segnale anche alla politica per dire: lavorate per risolvere la tragedia delle carceri e dei carcerati? «Questo grande gesto di Francesco mi ha fatto venire alla mente l'invocazione di Giovanni Paolo II, nell'aula di Montecitorio, quando chiese un atto di clemenza per i detenuti. Dobbiamo ricordarci, in questi giorni del santo Natale e con il Giubileo della speranza indetto dal Papa, che c'è un'umanità dimenticata dietro alle sbarre che merita di vivere dignitosamente, non in spazi angusti e in tante circostanze privi di dignità. (ilgazzettino.it)
La notizia riportata su altri giornali
Bisognerebbe raccogliere l’invito del Papa quando parla di dare un nuovo orizzonte di speranza ai detenuti, gli ultimi. (il manifesto)
Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi. I suicidi sono all’ordine del giorno e continuano ad aumentare nell’indifferenza del ministro e del governo". (Civonline)
Fa chiarezza il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Celebrando la messa con i carcerati ha pronunciato parole che riaprono la speranza, ma anche le polemiche. (Secolo d'Italia)
L’apertura della Porta Santa a Rebibbia da parte di papa Francesco, nel giorno di Santo Stefano, accompagnata dalle parole pronunciate nella Bolla di Indizione dell’Anno Santo, in cui il Pontefice evocava la necessità di «forme di amnistia o di condono della pena», ha avuto l’effetto di risvegliare dal torpore in particolare il mondo politico, rimasto colpevolmente in silenzio negli ultimi 12 mesi. (Avvenire)
"Aprire un varco per la speranza nei luoghi di reclusione, che non devono essere buchi neri delle nostre società, ma, come prevede la Costituzione, spazi di autentica rieducazione. Una Porta Santa che apre i nostri sguardi, che ci fa vedere dove troppo spesso non vogliamo vedere". (Civonline)
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dice “no all’amnistia e indulto”, non sono la strada per risolvere i problemi delle carceri, a partire dal sovraffollamento ormai strutturale. (la Repubblica)