Wall Street apre in calo: Dow Jones cede lo 0,76%
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Le tensioni geopolitiche tra Russia e Occidente stanno avendo un impatto significativo su Wall Street, che ha aperto con un netto calo. Questa reazione dei mercati è stata innescata dall’aumento delle ostilità, con le forze ucraine che hanno utilizzato per la prima volta i missili balistici statunitensi Atacms contro il territorio russo. Questo passo è stato reso possibile dall’autorizzazione del presidente Joe Biden, portando a una risposta immediata da parte del presidente russo Vladimir Putin (Borse.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
bancario Parigi (Teleborsa)
L’inflazione torna ad essere una preoccupazione nel Fareast, dall’Australia al Giappone. Putin allenta le regole russe sul ricorso all’atomica. A Piazza Affari giù i titoli bancari. (Milano Finanza)
Borse di Asia e Pacifico in tenuta, dopo un avvio difficile per le Piazze cinesi in scia al maxi programma di aiuto ai governi locali carichi di debiti e ai timori crescenti di deflazione. Alla fine Shanghai ha chiuso in rialzo dello 0,51%, e Shenzhen di un più sostenuto +1,86%. (Tuttosport)
La Borsa di Milano si muove debole con il Ftse Mib che cede lo 0,67% a 33.531 punti con le prese di beneficio sui bancari (qui i listini in tempo reale), dopo i rialzi della scorsa settimana sulla scorta delle mosse di Banco Bpm (-1,7%) sul Monte dei Paschi di Siena (-1%). (Corriere della Sera)
E lo yen sale, anche per timore di un intervento del governo. Il rialzo dei prezzi delle materie prime, a partire da quelli legati all’energia, rende più caute le banche centrali in Asia, da quella australiana a quella giapponese. (Milano Finanza)
Venerdì Pechino ha ufficializzato il piano pluriennale da totali 1.400 miliardi di dollari per alleggerire il debito delle ammministrazioni, privo però di misure di stimolo, ad esempio, per risollevare i consumi. (ANSA Brasil)